Tra le squadre che sono rimaste fuori a sorpresa dalle Top 16 di Eurolega ci sono sicuramente l’Armani Jeans Milano e le due russe, Khimki e Cska Mosca. Milano, dopo la grande campagna acquisti estiva aveva posto come obiettivo minimo il passaggio del turno mentre le due corazzate moscovite, puntavano ancora più in alto, addirittura ai quarti di finale. C’era chi, come tradizione dell’ultimo decennio, vedeva il Cska una mina vagante che poteva centrare l’ennesimo accesso alle Final Four, forte di un gruppo esperto e talentuoso e con un coach tra i più stimati d’Europa come Dule Vujosevich, reduce dalla fantastica cavalcata dell’anno scorso col Partizan Belgrado di Bo McCalebb. E invece, è andato tutto a donne di facili costumi: al Cska hanno cacciato Vujosevich prima che addirittura finisse la prima fase, al Khimki Scariolo ha detto addio di comune accordo con la società mentre al momento a Milano si preferisce continuare con Bucchi.
Cska Mosca e Armani Jeans Milano erano insieme nel gruppo D: Panathinaikos a parte, Efes Pilsen, Valencia e Lubiana sembravano altro che alla portata. Invece… Milano è partita forte vincendo proprio a Mosca, ma poi si è fatta infilare da Lubiana, la squadra che ha sorpreso tutti e ha ribaltato gli equilibri nel girone. Dopo aver perso anche ad Istanbul con l’Efes, ecco il capolavoro dell’Olimpia: vittoria di 11 a Valencia, un colpo che sapeva di qualificazione. La sconfitta col Pana poi ci sta e nel ritorno Milano batte Mosca, ribalta lo scarto con l’Efes e nonostante la sconfitta di Lubiana, bruciante per aver gettato un solido vantaggio, tutto è ancora aperto. Il disastro arriva a Biella, nella decisiva sfida da dentro e fuori con Valencia: dopo l’arrivo di Pesic il Power Electronics ha cambiato marcia e infatti mette lo stop all’Olimpia. La figuraccia ad Atene col Panathinaikos è solo il culmine di una conclusione disastrosa dell’Eurolega.
Il Khimki di Scariolo, dopo aver eliminato Caserta e dominato il qualifyng round, ha pagato il fatto di essere inserito in un gruppo senza una corazzata (in realtà il Maccabi si è poi dimostrato tale…) ma con tutte squadre di buon livello. Alla fine hanno deciso gli scarti e la sconfitta in trasferta contro il Prokom: non è bastata nemmeno la vittoria all’ultimo turno contro lo Zalgiris Kaunas all’overtime. Il roster è completo e di altissimo livello, profondo in ogni reparto: con Langford, Kelati, Planinic, Raul Lopez, Fridzon, Monya e lunghi del calibro di Loncar, Savrasenko e Ben Eze. E questo è certamente quello che ha lasciato l’amaro in bocca.
Per quanto riguarda le altre eliminate, il Prokom ci sta, così come Charleroi e Brose Bamberg nel girone di Roma e il Cibona in crisi economica nel girone di Siena. Sempre nel girone di Siena, da sottolineare la rimonta del Lietuvos Rytas Vilnius che proprio in volata ha sorpreso lo Cholet. Decisiva l’aggiunta in casa lituana di Sarunas Jasikevicius: con Jasi in squadra hanno perso a Siena ma poi hanno infilato tre successi di fila, tra cui la decisiva col Barcellona in cui l’ex playmaker del Maccabi ha dato spettacolo.