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Europa League: tonfo granata, solo un pari per l’Inter

Creato il 07 novembre 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

In questa quarta giornata di Europa League sono sempre le italiane a tenere banco nel nostro Corriere Sportivo, e non potrebbe essere altrimenti! Oggi abbiamo tra le mani le partite di Torino e Inter: la prima contro l’Helsinki, contro la quale ha già vinto 2-0 all’andata, mentre la seconda col Saint-Étienne, squadra ostica che ha causato non pochi problemi a Milano sia in campo che fuori.

Helsinki-Torino 2-1 (60′ Baah, 81′ Moren, 90′ Quagliarella)

HELSINKI (4-2-3-1): Doblas; Lampi, Baah, Moren, Sorsa, Lod, Annan, Savage, Vayrynen, Zenel, Kandji. Allenatore: Lehkosuo.

TORINO (3-5-2): Padelli; Jansson, Silva, Glik, Darmian, Benassi, Gazzi, Sánchez Miño, Masiello, Martínez, Quagliarella. Allenatore: Ventura.

Tante novità nella formazione ospite, a partire dalla coppia Glik-Jansson, binomio assolutamente inedito e molto richiesto dai tifosi, fino al ritorno di Masiello titolare dopo un lunghissimo infortunio. Per quanto riguarda l’Helsinki, invece, l’allenatore Lehkosuo schiera i migliori a disposizione, convinto di poter far la partita col supporto dei propri tifosi.

Senza alcun dubbio è stata una gara strana: in primo luogo per il campo, totalmente inadatto per una partita di calcio, vista la durezza e il gelo che lo avevano reso scivoloso e duro; in secondo luogo per l’arbitraggio, non tanto per il fatto che sia stato quasi unilaterale, quanto perché, nel corso della partita, l’arbitro Hunter abbia fermato il gioco, dopo aver accusato un dolore alla coscia sinistra. Episodio, questo, del tutto insolito e che ha portato il quarto uomo a vestire i “panni” di direttore di gara, in vede di quello infortunato.

Lasciando stare ciò che non è il puro gioco del calcio, andiamo a vedere come mai in una gara in teoria già scritta il Toro sia riuscito a perdere: allora sicuramente ciò che è stato detto prima ha influenzato, almeno in parte, il risultato finale, ma non si può giustificare in questo modo una figuraccia del genere. La squadra che Ventura ha messo in campo, non solo non era la più forte, visto il turn-over assolutamente discutibile fatto dal tecnico in un match dov’era indispensabile vincere, ma persino più debole degli avversari, ed è tutto dire. Quest’ultimi, infatti, non solo hanno vinto, ma lo hanno fatto meritatamente, esprimendo bel gioco, grinta e aggressività, aspetti che ci si aspettava fossero i granata a mettere in campo.

Così, dopo un primo tempo in cui gli ospiti reggono bene l’urto degl’avversari, nel secondo tempo avviene la disfatta finale: due goal al 60′ e al 81′ per mettere in ginocchio un Torino privo di motivazioni e idee, che solo negli ultimi 10 minuti mostra un po’ del suo carattere, trovando il goal al 90′ con Quagliarella. Nel recupero forse troppo misero concesso dal direttore di gara, viste le continue sostituzioni e interruzioni che si ripetono, il gol del pareggio non arriva ma chiaramente il Torino non può nascondersi dietro queste, ed altre, sviste arbitrali, ma prendere consapevolezza dei grossi errori commessi e lavorare sodo per rimediarvi in futuro.

In ottica classifica non è tutto perduto perchè i granata scendono al secondo posto ad un punto dal Bruges in prima posizione e a due dal Copenaghen in terza.

Saint-Étienne-Inter 1-1 (33′ Dodò, 50′ Bayal Sall)

Saint-Étienne (3-4-3): Ruffier; Perrin (Cap.), Bayal Sall, Pogba; Théophile-Catherine, Lemoine, Clément, Tabanou; Hamouma, Erdinç, Gradel. Allenatore: Galtier.

Inter (3-5-2): Carrizo; Andreolli, Vidic, Juan Jesus (Cap.); Mbaye, Kuzmanovic, Medel, Kovacic, Dodò; Palacio, Bonazzoli. Allenatore: Mazzarri.

Un’Inter tutta rivoluzionata si presenta allo stadio Guichard col coltello fra i denti per vendicare in primis il risultato dell’andata, un pareggio sofferto e risicato, ma anche i fatti spiacevoli successi fuori dallo stadio Meazza che hanno visto scontri tra gli ultras francesi e la polizia. Partono dal primo minuto Carrizo, in porta, e Bonazzoli, in attacco affiancato da Palacio.

Nel complesso, è stata una bella partita, anche se l’Inter ha dato il meglio, dal punto di vista del gioco e della vivacità, solo nel primo tempo, per poi subire l’iniziativa francese. Due sono le buone occasioni per i nerazzurri nei primi 45′: prima Palacio poi Mbaye vanno vicini la gol del vantaggio, che arriva effettivamente con Dodò al 33′, bravo a sfruttare una respinta del portiere in area e a segnare l’1-0.

Mentre il primo tempo termina senza grosse sorprese, non si può dire lo stesso dell’inizio del secondo che vede dopo soli 5 minuti il pareggio dei padroni di casa grazie a Bayal Sall che sfrutta un calcio d’angolo per tirare un missile che si insacca alla destra del portiere. L’inaspettato pareggio del Saint-Étienne fa sì che la gara si scaldi e si vivacizzi quanto basta per non annoiare chi la sta guardando. Anche in questa seconda parte di gara, si alternano diverse occasioni da una parte e dall’altra, ma nulla di veramente pericoloso. A tratti sembra che le due squadre si stiano accontentando di un pari, tant’è vero che la gara termina con 1-1 e lascia un po’ quell’amaro in bocca ad entrambe le tifoserie perchè probabilmente sarebbe bastato uno sforzo in più per far pendere l’ago della bilancia a proprio favore e trovare così il vantaggio.

Nonostante questo pareggio, però, l’Inter conserva la prima posizione solitaria, avvicinandosi sempre più alla qualificazione ai sedicesimi di Europa League.

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