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Ma naturalmente non tutto va per il verso giusto. Anzi.
( CONTIENE SPOILER )
Europa Report è uno dei pochi film di sci fi girati con la tecnica del found footage. Personalmente ho un rapporto abbastanza contrastato con questa tecnica e anche col mockumentary, nel senso che le ritengo forme espressive cinematografiche piuttosto interessanti ma che sono state spesso utilizzate male, malissimo, sono state solo un espediente per fare film a basso costo e di scarsa qualità tecnica , poco cinematografica insomma.
Il solito discorso del cinema che riprende la realtà da più vicino possibile scimmiottandola malamente.
Con il found footage e il mockumentary siamo arrivati alla caricatura di questo concetto, tralasciando ogni esigenza di realismo ( non è un caso che queste tecniche siano utilizzate soprattutto per uno dei generi di fantasia per antonomasia, l'horror ) semplicemente per assecondare le smanie voyeuristiche dello spettatore.
Con Europa Report il discorso invece è diverso: è un film di sci fi ( perchè ancora non siamo in grado tecnicamente di mandare una missione spaziale con astronauti su Marte, figuriamoci su Giove) che però fa del realismo la sua arma principale,cerca di essere ancorato il più possibile alle leggi della fisica e quindi la tecnica del found footage era in qualche maniera necessaria per rendere ancora più plausibile quanto narrato.
La fonte attraverso si vede tutto sono le telecamere di bordo o quelle montate sul casco della tuta da astronauta quando i vari membri dell'equipaggio vanno in esplorazione al di fuori della navicella spaziale.
Quello che colpisce di Europa Report è che riesce a restituire in qualche modo la quotidianità della vita di un astronauta in missione tra lunghe pause di dolce far niente , quando non noia, riunioni tecniche, attività fisiche per non mandare in atrofia i muscoli che non si esercitano per la mancanza di gravità e tutto quello che compone una notte senza fine, illuminata solo dalle luci al neon della navicella spaziale, con spazi interni talmente limitati che da soli conferiscono al film un inquietante senso di claustrofobia.
Europa report naturalmente paga pegno ai capisaldi del genere ( direi qualcosa di 2010 L'anno del contatto, seguito apocrifo del capolavoro di Kubrick che guarda divertito da lassù, ma anche qualcosa di Dark Star di Carpenter, senza la sua vena oltraggiosa e goliardica) mentre tra i film di sci fi più contemporanei direi Solstice di Danny Boyle ( prima dell'inopinata svolta new age ), Moon di Duncan Jones e anche un piccolo film girato sempre con la tecnica del found footage che è Apollo 18 che però nutre la suspense con la classica creatura aliena nemica.
Nemico alieno che manca in questo Europa Report, un viaggio per arrivare alle origini della vita in cui il sacrificio diventa l'asse portante di un possibile progresso dell'umanità.
Niente mostri, solo il nero spazio profondo, silenzioso, illuminato unicamente dal firmamento, solo una crosta di ghiaccio sottile, troppo sottile che non riesce a reggere il peso della navicella spaziale quando cerca di decollare e che non regge neanche il peso di uno scafandro da astronauta, oppure una contaminazione che non permette di rientrare per non esporre gli altri a un rischio biologico.
Il sacrificio dei membri dell'equipaggio è fatto nel silenzio assoluto, senza glamour o effetti speciali che ne accentuino l'eroismo. Sono tutti eroi silenziosi che accettano il sacrificio in nome del progresso della conoscenza, senza un fiato, senza rassegnazione, orgogliosi di portare il proprio contributo alla scienza.
Anzi è spesso l'ansia di andare oltre nella conoscenza che li porta al sacrificio.
Europa Report è la testimonianza ulteriore che per fare un buon film di sci fi non occorrono budget milionari da spendere in costosissimi effetti speciali: ci vogliono le idee.
E il film di Sebastian Cordero ne è pieno.
Naturalmente l'uscita italiana al momento non è prevista.
( VOTO : 7,5 / 10 )
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