- Parte 1 Con il lockout e la conseguente cancellazione delle summer league che solitamente tiene la Nba tra Orlando, Salt Lake City e Las Vegas, sono diversi i giocatori che hanno terminato il college o che si sono dichiarati per il Draft, ma non sono stati scelti, che hanno deciso di firmare subito con un club europeo, magari anche non di prima fascia. Logicamente, anche la D-League sarà ferma, quindi meglio la vetrina europea, un anno di esperienza all’estero con la possibilità di tornare l’anno prossimo e giocarsi un contratto Nba. Un po’ quello che ha fatto gente come Udonis Haslem, Will Bynum, Charlie Bell e Gary Neal. Oltre a Jon Scheyer, da Duke al Maccabi via D-League, e David Lighty, da Ohio State a Cantù, di cui abbiamo già detto, ci sono altri nomi importanti a livello collegiale che hanno fatto il biglietto aereo per il Vecchio Continente, con la speranza che dopo l’andata ci sia anche il ritorno, magari verso una delle 30 franchigie Nba.
Fresco di ufficialità è l’ingaggio da parte di Biella di Jacob Pullen, playmaker ex Kansas State. Pullen è un giocatore importante, un leader, molto bravo a guidare la squadra e a farsi sentire su due lati del campo, in difesa grazie alla grande intensità, e in attacco, dove al buon tiro dalla distanza unisce una discreta penetrazione, che grazie al fisico massiccio, lo porta senza difficoltà al ferro. Nell’ultima annata ha fatto fatica al pari della squadra, attesa ad una grande stagione. Decisamente meglio l’anno prima, da junior, dove in coppia con Denis Clemente ha viaggiato a 19 punti di media, con K-State ha vinto il Torneo della Big 12 ed è arrivato ad un passo dalle Final Four (eliminata da Butler nelle Elite 8). In estate aveva poi impressionato nel gruppo collegiale che ha affrontato Team Usa poi campione del mondo.
Tanti altri buoni prospetti sono arrivati a giocare nel resto d’Europa, anche in campionati considerati minori. Steven Gray, play-guardia rasta da Gonzaga, giocherà in Lettonia con il Ventspils. Dopo il quadriennio con gli Zags, con 14 punti, 4 rimbalzi e 4 assist di media nell’anno da senior, può crescere e puntare ad un top team europeo, grazie alla sua duttilità e alla capacità di ricoprire più ruoli (sembra un David Moss più piccolo). Parte dall’Ucraina la carriera da pro di Randy Culpepper, esplosivo playmaker ex Texas El Paso, che giocherà al Ferro-ZNTU, dove troverà l’ex Oklahoma Sooners Tony Crocker. Culpepper, poco sopra l’1.80, è un giocatore tutto da educare a livello di playmaking, è un tremendo atleta, uno schiacciatore da Dunk Contest. Nel 2010 è stato giocatore dell’anno della Conference USA (vinta, con Derrick Caracter, ora ai Lakers) mentre nell’ultima stagione ha viaggiato a 19 punti di media.