Continua senza sosta l’arrivo in Europa di giocatori freschi di uscita dai college Ncaa. Qualcuno è stato anche scelto al Draft Nba, ma con il lockout, tutto è bloccato, quindi, perchè non tentare l’avventura nel vecchio continente, anche temporanea. E’ il caso di E’Twaun Moore, play-guardia seconda scelta dei Boston Celtics, che ha firmato con la Benetton Treviso. L’ex stella dei Boilermakers di Purdue si può considerare un colpo importante per il gm dei veneti Coldebella, che ha già pescato a livello collegiale con il lungo rumeno Moldoveanu da American University. Moore, ragazzo di 192 cm da East Chicago, ha giocato tutte e 140 le partite nel quadriennio collegiale, con 107 vittorie. E’ un leader, ha maturità, ha buon tiro da fuori e gran fisico, con cui può attaccare il canestro e sfruttare missmatch in post basso: 18, 5 rimbalzi e 3 assist con il 40% da tre punti nell’anno da senior. Con Purdue ha vinto meno di quanto avrebbe potuto, considerando nella squadra anche JaJuan Johnson e Robbie Hummel, ma gli infortuni non hanno dato tregua al college dell’Indiana.
In questa stagione ha giocato la sua miglior gara contro Ohio State, la numero 1 del ranking nazionale: 38 punti con 7 su 10 dall’arco, a conferma di quanto sia un competitivo, anche se non un mangiapalloni. Il gm dei Celtics Danny Ainge non se l’è fatto scappare e siamo certi che se lo riprenderà volentieri per crescere alle spalle di Allen e Pierce. Infatti nel contratto di Moore con Treviso c’è l’Nba Escape, la clausola per uscire nel momento in cui termini il lockout e inizi la regular season. Il giocatore però potrà anche decidere di non esercitarla ma restare fino a fine campionato. In quel caso percepirebbe una cifra intorno ai 200 mila dollari.
Oltre a E’Twaun Moore, in Italia è arrivato un altro interessante prospetto collegiale. Si tratta di Dwight Hardy, guardia ex St. John’s che ha firmato con Pistoia. Dopo l’ottimo lavoro fatto lo scorso anno con Varnado, i toscani sperano di aver fatto un altro colpo. Hardy, nativo del Bronx, è un attaccante nato, dotato di grande atletismo, è bravo a crearsi il tiro dal palleggio, anche da tre punti, e non alcun timore di andare fino al ferro. Nei momenti caldi, non si tira indietro, anzi (chiedere a Pittsburgh). E’ rimasto solo due anni nel mitico college newyorkese che disputa la maggior parte delle gare casalinghe al Madison Square Garden e l’anno passato ha chiuso con 18 punti a sera col 35% dall’arco.
A proposito di Big East, al KK Zagabria è arrivato il pivot ex Pittsburgh Garry McGhee. I croati, che nel loro roster possono vantare il talento Saric, scommettono sull’ex centro dei Panthers, giocatore molto dinamico, atletico, un operaio che non ha paura a sporcarsi le mani. Non certo un attaccante, nell’ultima stagione ha viaggiato a 7 punti e 8 rimbalzi a sera: è un ragazzo di grande cuore, che lotta su ogni pallone. Nell’anno da junior è stato eletto difensore dell’anno della conference. Purtroppo per lui, in molti se lo ricorderanno perchè è il giocatore dei Panthers che si prende in faccia il buzzer beater di Kemba Walker di UConn nel torneo della Big East.
Simile a McGhee è Dallas Lauderdale, ex pivot di Ohio State che ha firmato per il Turow in Polonia. Quattro anni con i Buckeyes fungendo da importante spalla, tecnica ed emotiva, per star come Evan Turner, William Buford e Jared Sullinger: 6 punti, 5 rimabalzi e 2 stoppate di media nel suo anno da junior mentre nell’ultima annata, complice l’arrivo di Sullinger a dominare, a chiuso a 4+3 a sera. In Polonia, all’Anwil Wloclawek, anche l’ala Marshall Moses. L’ex stella dei Cowboys di Oklahoma State ha giocato un grande anno da senior con 14 punti e 7 rimbalzi a sera, e potrebbe essere una sorpresa in Europa, dove lunghi con quelle caratteristiche (non arriva ai 2 metri) tendono a fare bene.
Altri due ex collegiali “di nome” sono sbarcati in Israele. Il più famoso è certamente LaceDarius Dunn, ex leader e guardia da Baylor, che ha firmato con il Bnei Hasharon. Dunn è un attaccante nato, uno che non ha problemi a segnare tanti punti, è un giocatore completo che può anche fungere da playmaker. Nell’anno da junior, il suo migliore, chiuse a 19 punti, 5 rimbalzi e 2 assist col 42% da tre e nella squadra con Ekpe Udoh, arrivò fino alla finale del Regional perdendo solo con Duke (che poi vinse il Torneo contro Butler). Nell’ultimo anno ha viaggiato sulle stesse medie ma ha saltato le prime gare per squalifica, dopo che in settembre fu arrestato per aver aggredito la fidanzata (le ha rotto la mascella con un pugno!). Va al Maccabi Rishon l’ex Florida State Derwin Kitchen. La guardia di Jacksonville è duttile, non un attaccante, ma un giocatore da 10 punti, 6 rimbalzi e 4 assist (le medie del suo anno da senior). Nella sua ultima gara con i Seminoles, al torneo contro VCU, è stato nettamente il migliore dei suoi con 23 punti e 12 rimbalzi ma ha fallito le due occasioni per vincere al termine di regolamentari e overtime.