Barcelona – Bayern Monaco = 3-0 (50′ Robben; 70′ aut. Piquè; 75′ Muller) Aggregate 0 -7
L’impatto del calcio tedesco sulle gare d’andata è stato devastante. Giochi praticamente già compiuti al termine dei primi 90 minuti,
le gare di ritorno non hanno visto, com’era pronosticabile, le possibile remuntade delle compagini spagnole.
Al Real di Mourinho serve un’impresa quasi impossibile: segnare tre gol al Borussia Dortmund senza subirne per accedere alla finale di Champions.
Il Bernabeu spinge fortissimo i propri beneamini verso una rimonta che sarebbe leggendaria, e il Real ci mette pochissimo a presentarsi
dalle parti di Weidenfeller. Tre lampanti occasioni da gol già nei primi 20′ minuti di gioco, ma l’estremo difensore tedesco si oppone prima ad Higuain e poi a Cristiano Ronaldo. Non può nulla sulla conclusione di Mesut Ozil, ma il tiro del centrocampista termina incredibilmente sul fondo. Il Dortmund sembra riprendersi ma non arriva ad impensierire Diego Lopez, preferito nuovamente a Casillas.
Nella ripresa però non si ripete la partenza bomba dei madrileni, anzi, sono i giocatori della Ruhr a far paura: prima una cannonata del solito Lewandowsky fa tremare la traversa e ammutolisce per un attimo il Bernabeu, poi è il centrocampista Gundogan a manguarsi un’occasione colossale, facendosi respingere
la conclusione a botta sicura da Diego Lopez, autore stavolta di una parata sensazionale che tiene in piedi le già poche speranze delle merengues. Il Real a questo punto rialza la testa e colpisce con il neo entrato Benzema. I tifosi riprendono a spingere fortissimo ed esplodono letteralmente cinque minuti dopo, quando Sergio Ramos, uno dei ribelli dello spogliatoio, calcia violentemente il pallone che si infila sotto la traversa. Due a zero e spagnoli a testa bassa per cercare il terzo gol che vorrebbe dire finale a Wembley. Ma il Borussia Dortmund alza nuovamente le barricate e gli ultimi tentativi dei blancos si infrangono contro Subotic e compagni di difesa.
Finisce quindi due a zero, con la squadra del Mago Klopp che vola meritatamente in Inghilterra per disputare l’ultimo atto di una stagione esaltante per i giallo neri.
Resta invece molto il rammarico di mister Mourinho e giocatori. Aver bucato prima la difesa del Dortmund avrebbe significato una partita probabilmente diversa ma per la terza volta di fila le merengues devono scendere alla penultima fermata, con ampia delusione.
Altra remuntada prevedibilmente mancata è stata quella del Barcelona, che Martedì sera non è riuscito a superare il Bayern Monaco, tutt’altro.
Messi se ne resta in panchina, ufficialmente per problemi fisici, ma restano i dubbi, non fosse che questa per il Barçellona è l’ultima chiamata,
con la Liga già in tasca risulta infatti difficile immaginare una partita più importante di questa, salvo ovviamente l’eventuale finale. Che abbia voluto evitare una nuova, probabile figuraccia? Attenderemo pazienti le dovute spiegazioni.
Camp Nou pieno come sempre, nonostante il risultato dell’andata, ma sin da subito si capisce che i bavaresi non molleranno neanche un centimetro di campo: Robben si addormenta in un paio di occasioni poco prima di concludere a rete, mentre i balu grana rispondono con una rarissima conclusione dalla distanza di Pedro, che trova però molto ben preparato l’estremo difensore del Bayern, Neuer.
Nel secondo tempo, dopo 5 minuti di gioco, Robben trova un varco in area catalana e di sinistro fulmina Valdes, insaccando l’1 a 0 che chiude qualsiasi discorso qualificazione. Gli attacchi del Barcellona sono assolutamente sterili, e al 70′ arriva il raddoppio del Bayern: Lahm scodella un pallone nel cuore dell’area blau grana, Piquè nel tentativo di anticipare un giocatore bavarese insacca nella propria porta. L’incubo sceso dalla bavaria infierisce al Camp Nou: passano altri 5 minuti e Ribery decide di accelerare sulla corsia di sinistra, cross in mezzo per la testa di Muller, che svetta più in alto dei difensori spagnoli e insacca il 3 a 0. La partita finisce qui, con la solita girandola di cambi che evidenziano l’incredibile ricchezza della rosa del Bayern, con l’innesto di “panchinari” che praticamente in tutte le squadre d’Europa sarebbero probabili titolarissimi.
Zero a sette, avete letto bene, l’aggregate fra Barça e Bayern, passaggio di testimone fra un calcio che ha dettato legge e un altro che con buona probabilità ne prende l’eredità.
Infatti la finale di Wembley vedrà dunque in lotta per il titolo due squadre tedesche, il Bayern Monaco e il Borussia Dortmund, che coronano il momento d’oro del
calcio teutonico. E se per il Borussia si tratta di un piacevole ritorno ai massimi fasti dopo il successo nel 1997 contro la Juventus,
il Bayern Monaco può invece vendicare dopo un solo anno l’onta subita nella sconfitta casalinga patita nel Maggio 2012 contro il Chelsea davanti ai propri
tifosi nella sciagurata notte dell’Allianz Arena. Inoltre i bavaresi sono in corsa per la tripletta, quindi motivazioni al massimo per la squadra di
Jupp Heynckess che giocherà la terza finale in quattro anni.
Europa League
Benfica – Fenerbahce = 3 – 1 ( 9′ Gaitan (B); 23′ Kuyt (F); 35′ Cardozo (B); 67′ Cardozo (B) )
Aggregate = 3 – 2
Chelsea – Basilea = 3 – 1 ( 45′ Salah (B); 50′ Torres (Che); 52′ Moses (Che); 59′ David Luiz (Che) )
Aggregate = 5 – 2
Tutt’altra storia invece per le semifinali di ritorno dell’Europa League: giochi apertissimi dopo i primi 90 minuti, per cui gare di ritorno decisive per stabilire le squadre che andranno a giocarsi la finale dell’Amsterdam Arena.
La spuntano il Chelsea e il Benfica dopo due gare ricche di gol ed emozioni, terminate con il medesimo risultato, ovvero 3 a 1 per la squadra padrona di casa.
A Lisbona, Benfica subito alla ricerca della rete, che arriva dopo 9 minuti con un colpo da bliardo di Gaitan, ma i turchi approfittano dell’eccessivo sbilanciamento dei lusitani, ed anche grazie all’ennesima decisione arbitrale discutibile a proprio favore, raggiungono il pari: mani in area dubbio di Garay e Kuyt spiazza il portiere per l’ 1 a 1. A questo punto servono due gol ai portoghesi per raggiungere la finale.
Il solito Cardozo però prende in mano la situazione e con una pregevole conclusione di sinistro batte Volkan per il 2 a 1. Nella ripresa è praticamente solo Benfica, e chi se non Cardozo decide il match al 66′ insaccando la rete del definitivo 3 a 1 che vale la qualificazione alla finale.
A Stamford Bridge invece partita molto equilibrata con occasioni da una parte e dall’altra per tutta la durata del primo tempo. Match che si sblocca ad una manciata di secondi dall’intervallo quando Salah trova un varco in area londinese e infila Cech per l’1 a 0 che riapre i conti.
Ma nella ripresa la musica cambia radicalmente: il Chelsea finalizza grazie a Torres e Moses, e in due minuti ribalta la situazione, chiudendo in pratica ogni discorso qualificazione. Il Basilea cerca coraggiosamente di farsi vedere dalle parti di Cech e con Frei centra l’incrocio dei pali. Ma la magia era riuscita pochi minuti prima al brasiliano David Luiz: gran sinistro a giro da fuori area e palla che termina spiovendo sotto il sette alla destra di un incolpevole Sommer. Game, set and match per i Blues, e per David Luiz un golasso che verrà certamente annoverato fra i più spettacolari dell’annata calcistica corrente.
Onore delle armi agli svizzeri ma ad Amsterdam la finale sarà Chelsea – Benfica.