Non è passato molto tempo perché l’entusiasmo per la vittoria di Polonia e Ucraina nella corsa agli Europei 2012 svanisse nel panico di una corsa contro il tempo per completare le opere. Oggi c’è la certezza che molti dei progetti in Ucraina rimarranno incompiuti.
Non si tratta degli stadi che, almeno quelli, sono già pronti e anche abbastanza spettacolari, ma il contorno manca. Autostrade, linee ferroviarie ad alta velocità e alberghi progettati sono in alto mare per un motivo molto semplice e anche piuttosto vicino a noi.
Gli appalti sono stati monopolizzati da aziende controllate dalla mafia, i costi sono cresciuti esponenzialmente e lo Stato ha dovuto chiudere i rubinetti. Gli impianti sportivi rimarranno delle capitali nel deserto una volta finita la festa. La kermesse andrà probabilmente alla grande, ma non sarà il trampolino di lancio per la crescita del Paese, anche se lo slogan è “fare la storia insieme”.
Non si tratta dell’unico problema. È al centro della protesta della comunità internazionale il modo in cui si sta tentando di risolvere il problema del randagismo: avvelenamenti, cremazioni e sterilizzazioni. Un meccanismo di assassinio sistematico dei cani non desiderati che fa indignare.
Oltre a questo, il governo ucraino deve fare i conti con gli albergatori. Molti hanno disdetto i contratti con i tour operator, in particolare la tedesca Tui che aveva prenotato 14.000 stanze, che dovevano portare una frotta di turisti stranieri. In concomitanza, stanno sparando i prezzi alle stelle: ad esempio l’Hotel Baden-Baden è passato da 65 a 160 euro a notte per una stanza, il Victoria da 94 a 300. A poco è servito l’appello a non esagerare del reponsabile del comitato organizzatore Markiyan Lubkivskiy. L’agenzia ha rinunciato a ricorrere per vie legali perché non si fida della giustizia ucraina e ora è partita un’autentica caccia alla stanza che porterà anche all’allontanamento coatto di qualche studente universitario dalla sua stanza affittata.
Appalti truccati, spese ingigantite, progetti non terminati stragi di cani, contratti non rispettati, prezzi alle stelle: non male per l’evento che doveva rilanciare l’Ucraina.
Fonti: Der Spiegel/Il Fatto Quotidiano, il Post