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Eva, ovvero all'anima del robot!

Creato il 04 settembre 2012 da Ilgrandemarziano
Eva, ovvero all'anima del robot!Nella settimana de Il Cavaliere Oscuro, rifuggo dai cinema chirotterici dove l'odore di blockbuster (e di action-movie) diventa troppo pungente e mi rifugio in una sala defilata ad assistere alla proiezione di un film minore, una piccola (ancorché ricca nel suo genere) produzione indipendente, all'inseguimento del non sempre vero, ma spesso verificabile paradigma del meno-è-meglio. Così, insomma, vado a vedere Eva
Film spagnolo del 2011 ma giunto nelle sale italiane solo ora, opera prima del regista Kike Maíllo, Eva racconta la storia di Alex, giovane, geniale e solitario ingegnere cibernetico, che dopo dieci anni torna nell'Istituto dove si è formato ed è diventato celebrità, per portare a termine un lavoro su un androide che aveva lasciato incompiuto. Il suo compito dovrebbe consistere nel conferire al nuovo prototipo di bambino-robot la sua "anima emozionale" e per fare questo ha bisogno di un modello reale, che ben presto trova in Eva. Naturalmente le cose sono destinate a complicarsi parecchio e - ovviamente - non vi dico di più.
Ciò che invece posso dirvi senza rovinarvi alcunché, è che sono stato contento di non aver visto Il Cavaliere Oscuro. Eva forse non sarà ricordato come un capolavoro (forse per colpa della sua provenienza non sarà ricordato affatto), ma è di sicuro un ottimo film, che trova la sua massima espressione nell'equilibrio della narrazione, ovvero nell'amalgama sapiente tra gli aspetti filosofici da sempre connaturati al tema del robot e dell'intelligenza artificiale, rispetto alla nascita della coscienza, al concetto di "essere vivente" e, in ultima analisi, al senso della vita e della morte, con le complesse relazioni dei personaggi della vicenda e i risvolti ultimi delle loro scelte, dei loro sentimenti e delle loro reazioni a essi. Tutto ciò incorniciato da una location imprecisata, ma che trova la sua perfetta cifra stilistica in un paesaggio invernale e gelato, freddo e distaccato, proprio come la tecnologia cibernetica che funge da catalizzatore della storia dovrebbe essere, ma che cerca, attraverso la tormentata vicenda del protagonista, di trovare espressività al suo calore emozionale. Impossibile infine non restare soggiogati dalla liquida e quasi frattale, delicata e affascinante, rappresentazione della programmazione quasi divina del cervello artificiale scelta da Maíllo, esempio di uso sublime degli effetti speciali.
Eva, ovvero all'anima del robot!Ma il film funziona ottimamente anche grazie agli attori protagonisti, su tutti Daniel Brühl/Alex, già visto sebbene non nelle parti da protagonista, anche in produzioni internazionali come Inglourious Basterds e The Bourne Ultimatum, e soprattutto la giovane e bravissima Claudia Vega/Eva (scelta, pare, dopo sei mesi di casting tra ben 3000 candidati) al suo debutto davanti alla macchina da presa, la quale fornisce una performance convincente e spontanea per un personaggio non semplice, né banale. Mentre una menzione speciale non può non andare al fantastico Lluís Homar, che riesce nell'arduo compito di dare al maggiordomo-robot sfumature cibernetiche al di fuori dei luoghi comuni cui la cinematografia di genere ci ha abituato.
Nel complesso dunque a mio avviso Eva è un gioiellino che vale la pena vedere prima che sparisca dalle sale (e c'è da giurare che non ci resterà molto), un film che nasce dalla creatività e dal talento, prima che dal budget (ancorché non proprio risicato: si parla di 7.000.000€) e dagli effetti, e che per questo rientra a buon diritto in quel filone della cinematografia fantastica (purtroppo non molto affollato) che mantiene salda la credibilità dello spettatore e nel contempo suscita riflessioni ed emozioni, restando ben alla larga dai roboanti stilemi hollywoodiani (mi viene in mente giusto Gattaca di Andrew Niccol), e che, con una storia tutto sommato semplice ma ben raccontata, prova a mostrarci quanto mai è difficile rispondere alla (fatidica) domanda: «Che cosa vedi quando chiudi gli occhi?».
E adesso, se ancora non vi ho convinto, beccatevi il trailer.

[Nella foto in basso, il regista Kike Maíllo e Claudia Vega alla Mostra del Cinema di Venezia].

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