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Evoluzioni: Dall’ Uomo medio alla Mediocrità al potere

Creato il 06 agosto 2015 da Postik @postikitalia

Evoluzioni: Dall’ Uomo medio alla Mediocrità al potere

L’uomo medio al potere fa sempre centro. Funziona politicamente perché da’ ragione a tutti, funziona alla perfezione mediaticamente, perché è per tutti il mediomam della porta accanto, somiglia a tutti e a nessuno allo stesso tempo, non ci può chiedere di essere migliore di lui anche se ci vuole pochissimo e ci offre la gratificante – quanto triste – illusione che “ se ce l’ha fatta lui ce la possiamo fare tutti!”

L’uomo medio è alla portata di tutti ma ha anche difetti “medi”, e quando acquista potere li manifesta al meglio;  va però precisato che il potere gli viene attribuito, in  quanto il soggetto – naturalmente votato al compromesso per affermarsi – è sempre facilmente gestibile.

Con Renzi siamo di fronte alla personificazione della “medietà” italica: una figura tendenzialmente anonima, incatramata nella politica sin dai tempi dell’acne giovanile e abitata da pretese eccessivamente superiori alle proprie qualità. Sempre attenta a guardare dove gira il vento e pronta “all’occasione” al trasformismo più sfacciato. Insomma Piatto, piattissimo, praticamente renziano!

Tali caratteristiche – che in qualsiasi altra parte del mondo lo avrebbero ispirato a diventare un cocainomane predicatore sbarra guaritore televisivo e/o avvocato assicurativo ( sempre e immancabilmente cocainomane) che insegue le ambulanze dopo un incidente stradale – in Italia diventano politicamente utili.

Infatti in loco, la sua retorica spicciola e tristemente elementare si presta a essere longeva.

A questo proposito è d’uopo ricordare in tutto il corso del secolo scorso e sino ai giorni nostri tale qualità è riuscita non solo a coprire  “virilmente” ma addirittura ad esaltare per interi ventenni sindromi di vario tipo, come: megalomania accompagnata da deliqui di varia intensità e deliri di onnipotenza, alopecia – totale o incipiente -,  morbosità sessuali sfociate in sessuomanie croniche e mento asburgico, nonché un eccessivo e incontrollato abuso di strumenti artificiali come rialzi plantari, chirurgia plastica, surrogati vibranti, cartamoneta di grosso taglio arrotolata, intere fortune in vaselina da applicare equanimemente in pali da lap dance e in non ben precisate cene eleganti.

La medietà raramente non tramuta il piccolo vizio in inguaribile dipendenza, l’uomo medio è caratterialmente troppo debole per tener testa all’ inevitabile propensione all’ eccesso autodistruttivo. Eccesso che se riguardasse solo gli interessati provocherebbe al limite patetico dispiacere, ma se – come nel nostro caso – coinvolge intere masse di cittadini inizia ad avere proporzioni di endemico rincoglionimento.

Passata questa soglia la medietà prende il sopravvento apprestandosi a sfociare patologica  mediocrità. Inizialmente il delirio assume toni inarrestabili e si perde il contatto con la realtà. Assistiamo a dichiarazioni senza senso come: “un milione di posti di lavoro”, “i ristoranti sono pieni”, “era la nipote di Mubarak“, “sono un perseguitato”, “ho subito 150 processi,” “passerò per le urne”, “Enrico stai sereno”, “profonda sintonia”, “non c’è nessun patto del Nazareno”, “gli italiani sono più ricchi”, ” #labuonascuola“, “tutele crescenti”, “l’Italicum è una buona legge elettorale”, “il Sud è nostro” (ma non ditelo a Saviano), “a quel tavolo con me non c’era Verdini ma la Finocchiaro che non aveva fatto la tinta”, “L’Expo è un successo” e … “deputati avete lavorato bene, vacanze meritate”.

In seguito chi si oppone viene apostrofato in modi diversi: comunista mangiabambini bolliti (un minimo di civiltà per render la cosa quantomeno credibile), toghe rosse, populista disfattista, gufo, Fassina chi?

Ma nonostante si conoscano bene i prodromi, i sintomi e le conseguenze di questa nefanda sindrome della medietà, tale patologica piattezza resta il male più diffuso e tollerato del paese;  anzi, negli ultimi tempi è non solo accettato ma addirittura curricolare, una condizione necessaria e sufficiente per poter ambire a ruoli di “alto profilo” : dal semplice uomo medio alla mediocrità al potere. Se non è democrazia questa, cosa signori miei? Tutti e il signor nessuno!

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 fonte foto: Natangelo

tag: Renzi, uomo medio, mediocrità, politica, demagogia, retorica, berlusconi, berlusconismo, fascismo, Italia, satira, Expo, retorica, riforme, Italicum


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