La riconversione della ex Golden Lady di Gissi in Silda è fallita, lo sappiamo bene: lo scorso 12 luglio i 160 dipendenti sono stati licenziati. E dalla superficialità con la quale il Ministero dello Sviluppo Economico sta gestendo la vertenza, traspare lo scarso interesse delle istituzioni. Pubblichiamo l’articolo di Antonino Dolce, giornalista de iltrigno.it, sui grossolani errori del MiSE.
Da lunedì sono tornati i presidi sotto il capannone della ex Golden Lady. Non saranno 24 ore su 24, gli operai saranno presenti dalle 8 alle 20. Accantonato l’aspetto economico – che pure resta insoluto da parte della Silda e che culminerà con l’istanza di fallimento – gli ex dipendenti torneranno a far sentire la propria presenza per ricordare il fallimento totale della riconversione e la necessità di trovare nuovi imprenditori per il sito di Gissi.
Nell’assemblea di giovedì scorso si è fatto il punto dei versamenti degli stipendi, ma si è anche discusso di come portare avanti l’azione di protesta. A tenere banco è stato il verbale del Ministero dello Sviluppo Economico sulla seduta del 24 luglio. La posizione dei lavoratori è sin troppo chiara, vogliono che la Silda vada via (concetto espresso efficacemente dall’ultimo cartello apparso in Val Sinello). Stando al verbale ministeriale però non sembra essere questa l’intenzione dello stesso Mise e della Silda.
Il verbale redatto dal ministero ha al suo interno dei grossolani errori. Sono troppo evidenti per non instillare dubbi sulla serietà con la quale sta portando avanti la vicenda. La Silda viene nominata come Srl e non come Spa; non si parla di Golden Lady, ma di “Omsa Golden Lady”, che con Gissi non ha niente a che vedere. Vengono tralasciate, soprattutto, le osservazioni che i sindacati hanno portato all’attenzione del ministero, ovvero che non c’è la disponibilità di nessuno a sedersi nuovamente a un tavolo con la Silda. Si omette infine di precisare che le parti in causa convocate a Roma (Silda, Wollo, Golden Lady e sindacati) non sono state ricevute insieme, ma che sono state ascoltate separatamente senza dar loro la possibilità di un confronto dinanzi ai tecnici del ministero per meglio confrontare le versioni su quanto accaduto nelle ultime settimane. Quindi, la riunione di cui si parla nel verbale non c’è proprio stata.
Considerato il verbale monco redatto dal ministero, Filctem-Cgil e Uiltec-Uil hanno inoltrato il loro rapporto sulla seduta. Nel documento si specifica a chiare lettere che i suddetti sindacati “negli incontri separati con il dott. Castano […] hanno dichiarato che non sono disponibili a prendere in considerazione nessun piano industriale presentato dalla Silda, poiché la gravità dei fatti avvenuti sul territorio hanno fatto venir meno il rapporto di fiducia nei nostri confronti, verso la maggioranza dei lavoratori e soprattutto nei riguardi del territorio”. Inoltre si menziona anche la situazione della New Trade: “Abbiamo evidenziato come la riconversione dello stabilimento Golden Lady di Gissi sottoscritta con verbale del 29 maggio 2012 è da ritenersi fallita poiché anche la New Trade, oltre ad aver licenziato gran parte del personale (ad oggi ne lavorano 6) non ha coinvolto neanche i circa 26 lavoratori che secondo gli accordi sarebbero dovuti essere assunti entro il mese di marzo 2013 e chiamato altri al loro posto […]“.
Anche la Femca-Cisl ha diffuso un comunicato per chiedere al ministero di “avviare ricerche di nuove attività industriali che soddisfino l’esigenza di rioccupazione dei lavoratori ex Golden Lady” richiamando in causa anche la vecchia proprietà di Nerino Grassi.
Nel verbale del ministero, infine, si accenna a un prossimo incontro dell’11 settembre, per il quale manca ancora la convocazione ufficiale. Chissà se per quella data il dott. Castano del Mise si sarà reso conto dell’esito negativo della riconversione.
di Antonino Dolce | via iltrigno.net
(foto: agenziapuntonet.it)