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Ex residenza della camorra diventa casa dei giornalisti

Creato il 01 dicembre 2013 da Makinsud
Ex residenza della camorra diventa casa dei giornalisti

giornalisti precari campaniaDopo una lunga trafila burocratica, i ritardi e le molteplici intimidazioni, il 9 dicembre aprirà finalmente la “casa del giornalista”. Nata dalle “ceneri” di un bene confiscato alla camorra, su di un territorio complesso e difficile come quello dei Quartieri Spagnoli.
Il locale, situato in via Caricatorio, accoglierà gli appartenenti dell “Coordinamento giornalisti precari della Campania” e quindi di numerosi freelance, disoccupati e giornalisti atipici che fanno parte del mondo dell’informazione e della comunicazione sia a livello nazionale sia regionale, il cui ruolo e valore non è ampiamente riconosciuto.

La notizia è stata annunciata nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte, tra gli altri, il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, il prefetto, Francesco Musolino, il presidente nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Enzo Iacopino, il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, il presidente dell’Associazione napoletana della stampa, Enzo Colimoro, e una rappresentanza di cittadini.
Una grande opportunità, insomma, per tanti giornalisti precari, ma anche per un territorio in cui l’informazione può avere un ruolo fondamentale: aprire le menti, apportando nuove conoscenze e consapevolezze.
Tra gli obiettivi principali della Casa del giornalista figura la promozione della cultura, anche, attraverso iniziative come mostre fotografiche o presentazioni di libri.

Informazione, comunicazione, conoscenza e dialogo saranno le parole chiave di questo progetto che non ha precedenti. Risultato di un percorso iniziato nel 2011 tra minacce e aggressioni provenienti dalla famiglia di camorra alla quale era stato confiscato il bene e che risiede nello stesso quartiere in cui è ubicata la struttura.
Un immobile dal valore simbolico derivante, non solo, dal  tortuoso percorso di rinascita che ha affrontato, ma soprattutto dalla nuove opportunità che offre alla cittadinanza e ai tanti giornalisti che hanno aderito al progetto, ai quali finalmente verrà dato il giusto riconoscimento dei diritti, della competenza e professionalità che per troppo tempo gli sono stati negati.


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