La Coldiretti fotografa il primo weekend di apertura di Expo Milano 2015, che ha registrato 650mila visitatori in soli tre giorni. Le stime registrano alcuni dati significativi sui piatti multietnici e tradizionali, sui padiglioni e sulle architetture moderne presenti in tutta l’area. Particolarmente apprezzati anche gli spettacoli in abiti tradizionali delle delegazioni straniere.
(Foto © ilfattoquotidiano.it)
I dati di Coldiretti sui primi tre giorni di Expo 2015. Un maxibanchetto multietnico senza precedenti con la distribuzione nel solo weekend di 800mila pasti per un totale di quasi mille tonnellate di specialità gastronomiche e bevande da tutto il mondo, tra colazioni, pranzi, merende e cene. L’albero della vita è stato l’oggetto più fotografato e molto apprezzate sono state le architetture avveniristiche dei padiglioni e gli spettacoli in abiti tradizionali delle delegazioni straniere, ma sono stati di gran lunga il cibo e le bevande i veri protagonisti dell’esposizione nei ristoranti, bar-caffetterie, chioschi, ma anche nei padiglioni che si sono attrezzati con la propria ristorazione. Piatti di tutte le diverse culture, dal ristorante coreano che offre sei tipi di menu con tema longevità, armonia e guarigione, oltre alla cucina della corte reale, dei templi buddisti e delle case dei capofamiglia alla cucina degli chef stellati del Made in Italy fino alla pizza, forse il piatto più diffuso nel mondo.
Cibo di tutti i tipi, dalla cucina tradizionale a quella moderna, e per tutte le tasche, ma una vera curiosità è il primo “Farmer’s Inn di Campagna Amica” che è stato aperto nel roof garden del padiglione della Coldiretti all’inizio del cardo sul versante opposto all’albero della vita, ingresso sud, dedicato con una rotazione regionale all’autentica ristorazione contadina, accompagnata da dimostrazioni e laboratori. Salumi, formaggi, vini e piatti tipici offerti direttamente dalle mani degli agricoltori che li producono.
La conclusione del weekend è stata dedicata simbolicamente al riso con i produttori di Pavia, la provincia più risicola dell’Unione Europea. Una scelta altamente simbolica perchè si tratta del cereale più consumato al mondo ma – continua la Coldiretti – è anche rappresentativo dell’equilibrio che esiste nell’attività agricola chiamata a svolgere un ruolo multifunzionale che garantisce sicurezza alimentare e sostenibilità ambientale. Al piano inferiore il padiglione espositivo della Coldiretti con una enorme scritta “No farmers no party” e i volti di veri agricoltori che lo tappezzano dove all’interno si può apprezzare la campagna italiana in tutti i sensi: vista, olfatto, udito, tatto e gusto. (AGI)