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EXTRA|Considerazioni sul neo-prog. Gli scozzesi Citizen Cain sulla scia di Peter Gabriel

Creato il 09 febbraio 2012 da The Book Of Saturday

EXTRA|Considerazioni sul neo-prog. Gli scozzesi Citizen Cain sulla scia di Peter Gabriel

Al primo ascolto la prima cosa che si coglie è la straordinaria tendenza del cantante Cyrus ad imitare Peter Gabriel. Dai Genesis, al primo vagire dei flauti si finisce in ovattate atmosfere più consone a gruppi come Jethro Tull, o Gentle Giant. Se andate su You Tube c’è una vasta raccolta di video che includono gli scozzesi Citizen Cain tra le “most underrated prog bands”, vale a dire: tra i più sottovalutati. Ahimé, accade troppo spesso. Vale la pena ascoltarli (meno vederli, sinoma, sembrano una band metal…), e farsi un’idea di come il prog si sia sviluppato negli anni.

Con una piccola considerazione: chi il prog lo faceva nei Settanta, poi lo ha in parte abbandonato proseguendo un suo studio personale e sperimentale. I giovani che il prog lo hanno prima ascoltato e poi studiato, hanno provato a solcare quel filone e credo che alla fine in molti siano rimasti scottati dal fatto che si era già detto tutto. Sinceramente non sono molti i gruppi di questo genere che dagli anni Novanta ad oggi mi hanno pienamente convinto (per uno studio sull’argomento vi corre in aiuto la “Masterpieces of Progressive Rock“).

Ce ne sono tantissimi che meritano, ma anche tanta robaccia in giro per il mondo. Di seguito vi riporto la traduzione in italiano della biografia dei Citizen Cain (gioco di parole sul film del ’41, Citizen Kane di Orson Wells), tratta da Progarchives. Leggendola mi sono venute in mente due cose: il travaglio di un gruppo che vive il fallimento della sua etichetta e nonostante questo alla fine porta a casa cinque dignitosi dischi (Serpents In CamouflageSomewhere But YesterdayGhost DanceRaising The Stones, Playing Dead). E che tuttavia, sul confronto con il passato, un po’ di ragione ce l’ho.

Sono una band originariamente formata a Londra nel 1982, da Gordon Feenie (batteria/flauto) e Cyrus (basso/voce), ai quali si è unito poco dopo Tim Taylor alla chitarra. Anche se gran parte della critica li valutò subito bene, si sciolsero nel 1988 e Cyrus tornò in Scozia. Due anni più tardi Cyrus ha incontrato un vecchio amico, il chitarrista Frank Kennedy, che con altri suoi amici, Stewart Bell (batteria/chiavi) e Dave Elam (basso) aveva già scritto un paio di brani. Dopo pochi mesi Stewart e il batterista Chris Colvin sono stati inseriti nel gruppo. Con Cyrus alla voce e flauto, la formazione dei Ctizien Cane era completa.

Nel ’91 è stato registrato il loro primo demo, ricevendo ottime recensioni. L’anno seguente è stato registrato il loro album di debutto: Serpents In Camouflage. La band non rimase soddisfatta del risultato ma l’etichetta SI Music ha deciso comunque di pubblicarlo. La line-up è poi cambiata nel corso degli anni successivi, con Alistair MacGregor alla chitarra e Arkles Nick alla batteria e, infine, reclutando Andy Gilmour al basso. Con questa line-up i Citizen Cain hanno registrato Somewhere But Yesterday, pubblicato sempre dalla SI Music nell’ottobre ’94.

Nel 1996, la SI Music andò in bancarotta, ma i loro album sono stati ri-pubblicati su etichetta Cyclops. Come avrete già intuito i Citizen Cain sono un gruppo progressive rock della Scozia. A mio parere le loro influenze potrebbero essere Jethro Tull, Camel, Marillion e Genesis, che sembra essere il gruppo che più li ha influenzati. Riprendono sonorità simili a Nursery Crime, Foxtrot, Selling England by the Pound. Ma non fraintendetemi, Somewhere But Yesterday non suona datato, tutt’altro. È molto complesso, fresco, eccitante e a volte anche divertente, e poi i Genesis di oggi non sono la stessa band che erano tanti anni fa.

Ora anche se i Citizen Cain mostrano diverse analogie con le suddette band prog, non importa, le canzoni in fase di produzione sono tutti eccellenti e si viene assorbiti completamente nell’ascoltare i loro album. Anche se il confronto dell’ascoltatore porta subito in mente il passato, sono in grado di offrire buona musica di qualità. Le composizioni lunghe sono una costante dei loro album. Ci sono alcuni assoli bellissimi di tastiere e flauto, e le costolette strumentali sono certamente rinfrescanti per una band che è andata a martellare su Gabriel/Fish.



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