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Ezio Corradi: “Acque pubbliche intorbidite a Cremona, chi non rispetta i referendum si dimetta”

Creato il 15 ottobre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Evidentemente anche a Cremona le acque (pubbliche) si sono intorbidite: troppa confusione nelle case dei “celesti e dei celestini”, anche dei “celestini locali” se hanno perso la dimensione della sacralità della vita garantita dall’acqua per tutti, un’acqua pubblica “Bene Comune”, scegliendo la mercificazione dell’acqua. Quell’acqua che anche “i celesti ed i celestini” usano nel sacro rito del battesimo all’inizio di una nuova vita: “i fatti dell’acqua di Cremona” con la loro ostinata negazione sia del diritto al Bene Comune, che del rispetto della volontà popolare sancita in modo netto e chiaro anche dal recente Referendum popolare, sono la palese dimostrazione della loro estraneità e lontananza dagli ideali di giustizia e libertà che sono guida fondamentale e primaria nei rapporti fondamentali della convivenza civile dell’intera comunità nazionale, princìpi questi sanciti dalla Costituzione della nostra Repubblica. Chi continua a non rispettarli, per propri interessi, occulti o palesi che siano, è bene che si tolga “motu proprio” dal continuare a gestire e/o amministrare con perseverante diabolica provocazione la “cosa pubblica”, prima che cittadini inferociti, all’improvviso, se ne occupino usando l’ira e l’irragionevolezza delle azioni come extrema ratio. Metodi questi certamente censurabili, ma quasi sicuramente ed esplicitamente suggeriti da una “scelta politica” e da continui “atteggiamenti amministrativi da legulei del basso decadente impero lombardo” profondamente vessatori, negatori e irrispettosi della democratica volontà popolare a suo tempo espressa.
Ezio Corradi

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