a cura di Marius
Amo Monza, la città, la sua pista, ho provato l’emozione di girarci con un volante tra le mani e una discreta quantità di cavalli sotto il sedere ma, diciamo la verità, spesso i Gran Premi sul circuito più veloce del mondiale si sono svolti e risolti in maniera noiosa e senza un solo sorpasso.
Ieri invece abbiamo assistito a una gara appassionante, con diversi colpi di scena e duelli all’ultimo sangue tra mostri sacri e giovani piloti affamati di gloria. Questo è stato il valore saliente del week-end brianzolo e alla fine ha vinto comunque la solita Mercedes. Come dimenticare la battaglia tra Perez e Button, appaiati, guancia a guancia, per un tempo infinito a oltre 250 km/h?!?!
La Ferrari non è proprio pervenuta, gara dignitosa di Kimi, Alonso appiedato dal sistema di recupero energetico. Difficilissimo ricordare una Monza parimenti triste per il cavallino rampante.
Senza soffermarsi sull’eterno duello tra Hamilton e Rosberg, terminato meritatamente a favore dell’inglese nonostante la cilecca in partenza, abbiamo visto tre giovani autori di una grande gara: Bottas, Ricciardo, Kvyat.
Felipe Massa bentornato sul podio ma al termine di una gara piatta. Bottas invece ha ciccato il semaforo come Hamilton ma si è ripreso con una grinta e una velocità innate che lo hanno portato fino a un passo dal podio.
Daniel Ricciardo, nonostante un sabato mediocre, ha saputo far fruttare le potenzialità della sua vettura per portarsi fino alla posizione numero cinque e soprattutto ha passato il suo compagno di box. Sebastian Vettel ha cercato di difendersi alla staccata del rettilineo come solo i fuoriclasse san fare ma, alla Roggia, è stato fintato e dribblato con un colpo di classe dell’australiano.
Kvyat è scattato dall’ultima fila e ha saputo risalire fino a cinque secondi dal decimo posto, ottima gara con la sua Toro Rosso, forse è pronto per il sedile della “prima squadra” accanto a Ricciardo per il 2015.
Ma allora Vettel deve cambiare aria? Sembra ormai abbastanza probabile. McLaren con motori Honda? O clamorosamente in direzione Maranello? Sembra fanta-automobilismo ma dopo le dichiarazioni dell’AD di FCA, Marchionne, a Cernobbio, a pochi giorni dal Consiglio di Amministrazione, il futuro in Ferrari del presidente Montezemolo sembra molto breve e un cambio talmente radicale in cima alla Scuderia potrebbe significare anche l’addio di Fernando Alonso con la conseguente apertura di scenari incredibili sul mercato piloti.
E allora attenzione anche al possibile scossone anche in casa Mercedes: uno dei due piloti è ormai di troppo a Stoccarda.