a cura di Marius
Luca Cordero di Montezemolo, presidente della Ferrari, ha lasciato circuito di Sakhir con alcuni giri di anticipo rispetto alla bandiera a scacchi, non so se sconsolato ma sicuramente inviperito con la sua squadra. Si susseguono i circuiti ma al termine delle gare il distacco dal primo resta sempre attorno al mezzo minuto, un’eternitá se a dieci giri dalla fine la safety car ha azzerato tutti i distacchi. Un’eternitá che aumenta di gara in gara, paradosso fisico ma realtá di questo inizio di stagione.
A Maranello c’è davvero tanto da fare, la risorse umane ed economiche non mancano, le gare in calendario sono tantissime ma è anche vero che la concorrenza non sta con le mani in mano.
I piloti si sono un po’ persi nelle sabbie desertiche, il podio è diventato un vaghissimo miraggio, serve una scossa importante, il rischio è di perdersi in tentativi di modifiche infruttuosi e senza una direzione precisa. Ai campioni non piace lottare troppo a lungo per le posizioni di rincalzo, prima o poi cercano altre macchine più competitive.
I turbo Mercedes non hanno rivali per ora. Il terzo posto della Force India di Perez ne ha certificato il dominio assoluto.
Solo le Red Bull tengono il passo ma con le vetture indiane, non certo con le stelle d’argento.
Addirittura in classifica generale al terzo posto si issa Nico Hulkenberg, l’altro “indiano”, e poi non si dica che è formula noia.
Ieri c’è stato ben poco di cui annoiarsi tra sorpassi, contro-sorpassi e cappottamenti; anche con meno decibel negli scarichi quando ci sono staccate e sorpassi la gente si esalta, questa è la verità.
Le Mercedes sono sicuramente di un altro pianeta per ora ma è divertente vedere i due compagni di squadra sfidarsi apertamente per il gradino più alto del podio, senza odiosi ordini di scuderia.
Ricciardo finisce davanti a sua maestà Sebastian e questa è una notizia, il campione arranca, ci mette grandissima grinta ma quest’anno, per ora, è dura e il compagno è arrembante nonché ambizioso.
Anche dietro è spettacolo, Felipe Massa ancora davanti al compagno Bottas, il finlandese avrà capito che per giungere davanti a Felipe Calimero dovrà sorpassarlo per davvero? Non bastano le comunicazioni radio.