La Ferrari vuole tornare a vincere un Campionato del Mondo.
Dopo tre stagioni fallimentari e una quarta che si sta per chiudere allo stesso modo, salvo clamorose sorprese nelle ultime gare, a Maranello si è capito che Fernando Alonso non basta più, forse non è mai bastato.
Felipe Massa saluterà tutti dopo otto stagioni con più ombre che luci e verrà sostituito dall’ultimo pilota capace, ormai sei stagioni orsono, di portare il titolo piloti al cavallino rampante, Kimi Raikkonen.
Il finlandese è sempre rimasto nei cuori ferraristi, fu in grado di cogliere l’iride alla prima stagione in rosso, come solamente Fangio e Scheckter prima di lui, dando sempre la sensazione di essere un vero pilota, di quelli che guidano veloci, qualunque volante gli venga dato in mano.
Kimi alla Roggia, Monza 2009, a fine gara saluta il pubblico, scatto esclusivo di Paolo Proietti.
Rientrato in Formula 1 dopo due anni “sabbatici” nel mondo dei rally non sembra aver perso smalto, anzi pare ancora più in forma di prima, sembra maturato.
Con una Lotus ben progettata e ben bilanciata ha saputo conquistare due vittorie dal rientro e piazzarsi diverse volte sul podio.
Alla Ferrari, storicamente, si è quasi sempre evitato di far coesistere due primi piloti sin dai tempi del Drake ma forse ci si è accorti che avere un “secondo” pilota non all’altezza della concorrenza favorisce solo… la concorrenza stessa. Non aiuta certo il compagno che punta al titolo.
Ma perchè proprio Raikkonen? Forse semplicemente per esclusione.
Vettel è blindato in Red Bull, Hamilton è parte integrante di un preciso e ambizioso progetto in Mercedes e non ha avuto un’esperienza positiva insieme ad Alonso in passato, Rosberg forse non è stato considerato all’altezza. Altri piloti forse sono stati valutati come troppo giovani o sul viale del tramonto.
E allora ecco Kimi, per di più accompagnato da James Allison, ormai ex direttore tecnico proprio della Lotus.
Un dubbio sorge immediato: Alonso avrà accettato di buon grado? Ne dubitiamo. L’ingaggio di Raikkonen suona come una bocciatura di Alonso che, sappiamo bene, non gradisce avere accanto un pilota troppo veloce.
Per di più l’asturiano negli ultimi sei mesi ha inanellato una serie di “gaffes” poco simpatche nei confronti della sua squadra, scatenando anche dure reprimende da parte del Presidente Montezemolo.
E se alla Ferrari avessero semplicemente anticipato una mossa a sorpresa di Alonso (addio anzitempo)?
E se invece la mossa a sorpresa la facesse la scuderia di Maranello dando il benservito allo spagnolo dopo il quarto fallimento?