di Francesco Gori
Dopo l’esordio in Australia, la rivoluzionata e “silenziosa” Formula 1 2014 fa tappa a Sepang, in Malesia. Se a Melbourne aveva vinto Rosberg, in terra malese è la volta del compagno di squadra Lewis Hamilton, dopo gp di assoluto dominio. Nico è secondo, completa il podio un positivo Sebastian Vettel. Ferrari ancora in penombra: solo quarto Alonso, mestamente nelle retrovie Raikkonen (12°), condizionato da un contatto con Magnussen in avvio.
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PROVE. Libere che confermano la Mercedes in cima alla lista delle squadre favorite, con Hamilton e Rosberg i più veloci nelle prime due sessioni. Ferrari in ascesa, con Raikkonen secondo e Alonso quinto, mentre Vettel si riaffaccia nelle prime posizioni col terzo posto. Le prove ufficiali sono condizionate dalla pioggia, ma il risultato non cambia: pole di Lewis Hamilton, con appena 55 millesimi su un ritrovato Vettel. Rosberg è terzo davanti ad Alonso, che a pochi minuti dalla fine, causa contatto con Kvyat, è costretto ai box per la rottura della sospensione. Il miracolo dei meccanici e la bandiera rossa consentono a Nando di rientrare, ma il primo posto rimane un miraggio. Da segnalare anche l’incidente senza conseguenze per Ericsson.
GARA. Si parte sotto il sole, con temperature alte. Hamilton scatta subito in testa davanti a Rosberg, dietro è straordinaria la partenza di Ricciardo che da quinto risale terzo, permettendosi il lusso di superare sua Maestà Sebastian Vettel. Alonso si mantiene quinto. Raikkonen è settimo e in lotta con Magnussen, ma al 2° giro un contatto col danese con conseguente foratura lo costringe ai box dopo aver percorso molte curve a bassa velocità. In configurazione gara, bene le Williams di Massa e Bottas che risalgono.
Il campione del mondo non ci sta e al giro 4 si libera di Ricciardo. Il degrado gomme è elevato e il primo pit avviene poco dopo un quinto di gara, a posizioni invariate. Al rientro Alonso si ritrova a tu per tu con Ricciardo, tenace nel respingere l’attacco dell’asturiano. Là davanti Hamilton continua ad accumulare vantaggio sul compagno di squadra, che vede avvicinarsi il trio Vettel-Ricciardo-Alonso.
Superata metà gara, ma non succede molto: l’unico sussulto è per i cuori Ferrari che vedono Raikkonen tristemente doppiato e incapace delle sue incredibili rimonte. Se il leader pare imprendibile, Vettel e Alonso alzano il ritmo ed impensieriscono Rosberg e Ricciardo, diminuendo il gap. La gara dell’australiano viene compromessa dopo il 40° passaggio: grave l’errore ai box dei meccanici Red Bull che fissano male uno pneumatico; al lento rientro, altra beffa con il cedimento dell’ala.
Step finale con Alonso che, adesso quinto dietro Hulkenberg (strategia con minor pit stop), gira forte e riesce a sopravanzare la Force India a tre giri dalla bandiera a scacchi. È quarto, ma ormai troppo lontano dal podio. Che rimane cristallizzato: vince uno straordinario Hamilton, davanti a Rosberg e Vettel. Per il mondiale, la Mercedes è adesso la macchina da battere. La Ferrari deve rincorrere ancora.
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