A cura di Rita Cappiello
Si è aperto a Melbourne, un nuovo capitolo per la Formula 1, arrivata al primo appuntamento di questa stagione, in Australia, tra mille incertezze e molte attese.
E dalla pista sono arrivati i primi responsi.
Top
Nico Rosberg trionfa a Melbourne, confermando l’attuale imbattibilità della Mercedes. Il tedesco agguanta la prima posizione con una partenza decisa e non la mollerà più fino alla fine.
Una gara perfetta, gestita dal team in quasi totale tranquillità… Anche se il ritiro di Hamilton, pone qualche dubbio sull’effettiva affidabilità della Mercedes.
La McLaren fa bingo. Affidabilità, prestazione e strategia vincente portano gli Inglesi a conquistare il podio in pista con Magnussen e poi nel dopo gara anche con Button che sale sul terzo gradino dopo la squalifica di Ricciardo. Davvero il miglior esordio possibile per Kevin Magnussen. Il giovane danese, dopo una buona partenza, porta a termine una bella gara quasi perfetta. E anche Button,partito abbastanza indietro, recupera grazie alla sua costanza, alla tempistica dei pit stop rivelatasi sempre azzeccata e a un po’ di fortuna, ma quella, si sa, aiuta gli audaci.
Tra i top di questo Gp c’è una sorprendente Toro Rosso. Inaspettatamente piazza in Q3 entrambe le monoposto in qualifica e, altrettanto inaspettatamente Vergne e il rookie Kvyat arrivano al traguardo in zona punti.
Considerando le difficoltà nei test pre-stagionali delle motorizzate Renault, questo è quello che possiamo definire un bel passo avanti.
Flop
Senza dubbio la delusione maggiore è stata la Lotus, che resta un enigma. La situazione comincia ad essere imbarazzante per il team francese, che appena un anno fa trionfava proprio a Melbourne con Kimi Raikkonen e che quest’anno non è stata in grado di portare al traguardo nemmeno una delle monoposto.
Dagli ultimi test in Bahrain è cambiato poco o nulla, nessun miglioramento e, quel che è peggio, scarsissime prospettive per il futuro.
Anche la Ferrari va via dall’Australia con l’amaro in bocca. C’è di buono che entrambe le monoposto arrivano al traguardo, ma la prestazione non c’è, e il gap con la Mercedes sembra incolmabile, almeno per ora. Alonso ottiene il massimo del possibile e forse anche più, considerando che, per varie vicissitudini, monoposto più competitive sono uscite o sono arrivate alle spalle dello Spagnolo.
Kimi Raikkonen fatica ancora a trovare il feeling con la macchina, ma fa una bella partenza e, forse, una migliore strategia nei pit stop avrebbe potuto fargli guadagnare qualche punticino in più.
Deludente anche la prestazione di Sutil, che mentre il suo compagno di squadra Hulkenberg lottava davanti per mantenere Alonso alle sue spalle, è rimasto impantanato nelle retrovie, sfruttando poco quelle che sembravano essere le possibilità offerte dalla Force India oggi.
Da rivedere
Infine si segnalano le particolari situazioni di Williams e Red Bull, la prima colpita dalla sfortuna e la seconda delusa ma dalle belle speranze.
La Williams perde subito Massa, incolpevole vittima dell’incidente provocato al via da Kobayashi, poi cerca il riscatto con Bottas. La monoposto si mostra veloce in pista, confermando le potenzialità intraviste in Bahrain durante i test. Però il Finlandese fa e disfa tutto da solo, con una grande ingenuità finisce a muro, fora la posteriore destra e si ritrova in fondo e costretto a risalire nuovamente. Alla fine conquista un sesto posto, ma gli va molto stretto.
La Red Bull torna a mani vuote, vede andar fuori Vettel a inizio gara e poi perde anche il podio conquistato da Ricciardo, arrivato secondo e squalificato poi per consumo eccessivo di carburante… Tuttavia il secondo posto conquistato da Ricciardo lascia intravedere un buon potenziale e forse anche la possibilità di lottare con la Mercedes una volta riguadagnata una certa affidabilità.