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F1, i top e i flop del Gp degli Stati Uniti

Creato il 04 novembre 2014 da Simo785

a cura di Rita Cappiello 

Il Texas ci ha regalato di nuovo una gara emozionante, ricca di avvincenti corpo a corpo in testa e in coda. Lewis Hamilton conquista il Gran Premio degli Stati Uniti e consolida il suo primato in classifica. E’ doppietta Mercedes ancora una volta con Nico Rosberg arrivato secondo, ma molto deluso da risultato e prestazione. Terzo è Daniel Ricciardo che, con la sua Red Bull,  spinge inaspettatamente giù dal podio la Williams

Il podio del Gp degli Stati Uniti 2014

Il podio del Gp degli Stati Uniti 2014

 

Top 

Lewis Hamilton 

Con la strepitosa gara di domenica, Lewis Hamilton non ha ancora conquistato matematicamente il titolo, ma ha consolidato la sua leadership, portando il distacco a 24 punti e mettendosi in una condizione molto favorevole in cui solo lui stesso o la sorte potrebbero ostacolarlo nella vittoria finale. In  Texas il successo l’Inglese se l’è conquistato in pista con una gara perfetta e un bellissimo sorpasso al compagno di squadra, dimostrando di meritare veramente il titolo, in una stagione in cui nonostante il dominio del suo team, non sono mancate le difficoltà.

La pole con cui Nico Rosberg aveva ridimensionato Lewis al sabato, non è bastata invece al Tedesco per aggiudicarsi il gp e al termine della gara è apparso molto deluso e un po’ rassegnato, chissà se anche stavolta sarà in grado di reagire.

Inutile menzionare ancora una volta la Mercedes, il dominio delle Frecce d’Argento è apparso assoluto e incontrastato come nelle precedenti occasioni e come, presumibilmente, sarà fino alla fine.

 

Daniel Ricciardo e Red Bull 

Ancora una volta ci ritroviamo a parlare di un sorprendente Ricciardo. A vedere le Mercedes irraggiungibili e le Williams così performanti, proprio nessuno avrebbe scommesso sulla sua presenza sul podio al termine della gara. Nessuno, tranne Daniel stesso e, come si è visto, mantiene le promesse, mostrando grande fiducia e consapevolezza dei propri mezzi e di ciò che la sua monoposto gli consente.

 E ancora una volta ci regala bellissimi sorpassi in pista. Ad Austin è toccato a Fernando Alonso subire quella che è stata ribattezzata “la mossa di Ricciardo” e cioè finta da un lato e sorpasso dall’altro. Se vogliamo trovare un’ombra sulla sua prestazione, dobbiamo citare la sua partenza abbastanza lenta, che gli ha fatto perdere posizioni in gara. E’ bastato poco però all’Australiano per recuperare, grazie ai suoi sorpassi, ma anche alla strategia vincente del team. Anche in Texas, dove Vettel ha incassato la, oramai inevitabile, penalità, la Red Bull porta a casa punti con entrambe le monoposto: al terzo posto di Ricciardo, si aggiunge il settimo di Vettel, partito in fondo al gruppo.

 

Lotus e Vergne 

Terzo top di giornata in coabitazione per la Lotus e per Jean Eric Vergne. Vista la gara di domenica non si può non menzionare tra i top sia il Team di Enstone che il Francese della Toro Rosso, che si sono messi in luce l’uno ritrovando prestazione e l’altro con belle manovre.

 

La Lotus riesce, anche se solo nel finale di stagione, a ritrovare quel minimo di competitività che gli permette di essere di nuovo in lotta per la zona punti. Al termine della gara qualche punticino arriva solo da Maldonado e nonostante le due penalità accumulate in gara. Ma anche Grosjean si è mostrato in grado di lottare fino in fondo alla gara e alla fine è fuori dai punti per un soffio. Un bel passo avanti se si pensa ai disastri visti quest’anno, anche se rimane l’amaro in bocca se si va più indietro, ma non di tanto, nel tempo e si guarda al podio conquistato proprio in Texas da Grosjean la passata stagione.

Vergne invece è stato autore di una bella gara e di un sorpasso strepitoso ai danni di Romain Grosjean. Una manovra aggressiva e spettacolare, un po’ al limite, che, alla fine, gli costerà una penalità e l’arretramento in decima posizione, ma che ha regalato senza dubbio una bella emozione a tutti gli appassionati di questo sport…. Chissà se non gli abbia regalato anche la possibilità di tenersi il sedile in Toro Rosso per il prossimo anno.

 

Flop 

Ci si attendeva di più dalle Williams...

Ci si attendeva di più dalle Williams…

Williams 

E’ senza dubbio il flop più evidente di giornata. Tutti si aspettavano di vedere sul podio almeno una delle due monoposto Williams e invece Ricciardo ha beffato sia Massa, anche un po’ sfortunato durante il pit stop, che un anonimo Bottas.  Il troppo prolungato pit stop della Williams di Felipe è costato il terzo posto al Brasiliano, ma è soprattutto la strategia attendista del team inglese a dimostrarsi sbagliata e a buttare al vento il podio e punti preziosi. In questo il team deve crescere ancora molto, perché non è la prima volta che quest’anno incappa in errori del genere. In termini di classifica costruttori però la Williams rimane abbastanza tranquilla, visto che la Ferrari fa ancora peggio e il terzo posto è ancora ben saldo nelle loro mani.

 

Sergio Perez e Force India 

A pochi metri dal via, Sergio Perez, nella foga di voler guadagnare posizioni, dimentica di avere i freni e va contro Raikkonen e mette ko la Sauber di Sutil. Il Messicano non è nuovo ad errori del genere, errori da principiante, errori che mettono in luce quanto, in parecchie circostanze, sappia essere poco genio e molta sregolatezza e questo è ciò che gli ha sempre precluso il salto di qualità.

La Force India, che aveva iniziato così bene la stagione, appare più che mai in declino. Scarsi risultati e assoluto anonimato, se si fa eccezione per qualche isolato duello che ha visto protagonista Perez nelle gare precedenti. Anche Nico Hulkenberg è completamente sparito dalla scena, di sicuro non aiutato dai mezzi offerti dalla sua monoposto, ma forse è proprio la discontinuità uno dei suoi limiti maggiori.

 

Strategie Ferrari 

Si può tentare qualcosa di diverso e rischiare di sbagliare, si può prendere una cantonata e sbagliare clamorosamente, ma, a mio parere, si deve sempre poter individuare un senso nelle scelte fatte. Il senso delle scelte di domenica sulla tempistica dei pit stop in Ferrari è sfuggito a molti. E se le scelte son costate poco ad Alonso, che ha conquistato comunque il massimo di quanto poteva grazie al gap che era stato capace di accumulare, non si può dire lo stesso per Kimi Raikkonen, finito in fondo al gruppo a lottare più con la sua monoposto e le sue gomme che con gli altri. Stagione veramente pessima, che a Maranello stanno sicuramente sperando arrivi presto al termine.

 

Altre note dalla gara di domenica 

 

Nonostante gli Americani abbiano una grande cultura e passione per il motorsport, la Formula 1 ha faticato parecchio negli anni per entrare nei loro cuori, forse però ad Austin l’operazione sta finalmente riuscendo. Davvero tanta gente al Circuit of the Americas domenica scorsa, un pubblico appassionato e coinvolto oltre che numeroso. Forse il Gp statunitense ha trovato finalmente la sua sede definitiva.

Solo due gare e anche questa stagione sarà conclusa. Due gare che speriamo ci riservino ancora tante sorprese e soprattutto molto spettacolo ed emozione in pista, più che il solito tormentone mercato-piloti che ultimamente ci assilla.

Ci ritroveremo a San Paolo in Brasile tra qualche giorno, non c’è molto da aspettare per scrivere un nuovo capitolo… E chissà se al termine del prossimo gp avremo anche il vincitore del Mondiale!


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