A cura di Rita Cappiello
Il Gp di Malesia, secondo appuntamento stagionale con la Formula 1, ci consegna una Mercedes in gran forma, che porta a casa una doppietta con un dominio netto e incontrastato. Dietro la Red Bull da segni di miglioramento, mentre per gli altri, la strada da percorrere per colmare il gap è ancora lunga ed in salita.
TOP
Lewis Hamilton e Mercedes
E’ d’obbligo inserire tra i top il vincitore Lewis Hamilton, che si riprende con gli interessi quello che solo un guasto tecnico gli aveva tolto in Australia. Dopo aver conquistato anche la pole al sabato, l’Inglese ha dominato la gara e la sua leadership non è mai stata messa in discussione nell’arco dell’intero gran premio. Questa volta il successo della Mercedes è completo con il secondo posto di Rosberg e una gara gestita al meglio da ogni punto di vista.
Vettel e Red Bull
Si rivede a Sepang un Sebastian Vettel che si avvicina molto a quello che eravamo abituati a vedere in passato. All’Albert Park ha avuto un esordio difficile e ha dovuto lottare molto con la sua monoposto per mantenerla in pista, aldilà di quelli che sono stati i guai tecnici. Invece domenica in Malesia, la sua Red Bull è apparsa molto competitiva e la sua guida è tornata ad essere fluida e sciolta, quasi come negli anni scorsi. In generale la Red Bull ha fatto un bel passo avanti sia in termini di affidabilità che di prestazione, ed è stato l’unico team ad avvicinarsi agli scarichi Mercedes.
Nico Hulkenberg e Daniil Kvyat
Tra i top anche questi due giovani piloti che, pur non lottando per le prime posizioni, si sono distinti in gara.
Hulkenberg conferma la sua buona prestazione in Australia e ottiene un ottimo quinto posto. Con la sua Force India riesce a contendere la quarta posizione ad Alonso quasi fino al termine della gara, il Tedesco si deve arrendere solo per il calo di prestazione dovuto alla forte usura degli pneumatici.
Daniil Kvyat, giovane esordiente della Toro Rosso, al suo secondo gp in formula 1, piazza per la seconda volta la sua monoposto in zona punti, riuscendo a difendere la decima posizione fino alla bandiera a scacchi.
FLOP
Ferrari
Il team di Maranello delude ancora in Malesia. Il promettente esordio nelle libere del venerdì a Sepang aveva fatto sperare in un buon recupero delle Rosse, cosa che però non si è confermata in gara. Le aspettative di un podio possibile, ben presto si son dimostrate troppo ottimistiche e, come avvenuto in Australia, le monoposto sono apparse poco performanti. Alonso riesce a conquistare il quarto posto, massimo del possibile, anche grazie al ritiro di Ricciardo. Sfortunato invece Kimi Raikkonen, la sua gara è stata rovinata dal contatto con Magnussen e dalla conseguente foratura che lo ha relegato a lungo in fondo al gruppo. Anche Kimi, oltre all’incidente, ha pagato la mancanza di performance della monoposto e l’elevata usura delle gomme che gli hanno impedito di agguantare quanto meno la zona punti.
McLaren
Il team inglese fa un passo indietro rispetto alle prestazioni di Melbourne, dove le monoposto si erano classificate seconda e terza. A Sepang invece le due McLaren incontrano parecchie difficoltà fin dall’inizio del week end, difficoltà forse anche dovute alle particolari condizioni climatiche, alle alte temperature e la forte umidità. In gara le prestazioni di entrambe le monoposto sono abbastanza anonime. Magnussen diventa protagonista solo a inizio gara, quando finisce addosso a Raikkonen e viene punito con 5 secondi di stop&go. La nota positiva resta una buona affidabilità e il piazzamento comunque in zona punti con entrambi i piloti.
Meccanici Red Bull
Doverosamente sono da includere nei flop di questo Gp i meccanici della Red Bull. Si sa che il pit-stop è un momento delicato per le operazioni da compiere in tempi brevissimi. Tante volte i meccanici della Red Bull sono stati autori di pit-stop lampo, ma a Sepang hanno rovinato la gara di Daniel Ricciardo, fino a quel momento autore di un’ottima partenza e una buona prestazione, che lo aveva portato anche a lottare con il suo compagno di squadra in qualche occasione. L’anteriore sinistra dell’Australiano non viene correttamente fissata, e da qui iniziano i guai che lo porteranno al ritiro e a subire uno stop&go di 10 secondi. Poiché Ricciardo si è ritirato prima di fare lo stop&go, pagherà con 10 posizioni in meno in griglia in Bahrein.
Qualche altra nota dalla gara di domenica.
Felipe Massa alle prese con i “soliti” ordini di scuderia
“Prima Alonso, ora Bottas, Felipe deve farli passare tutti !”
Lo scorso anno il Gp della Malesia fu a lungo ricordato e chiacchierato grazie alla vicenda del Multi-21 e di Sebastian Vettel che disobbedì all’ordine di congelamento delle posizioni da parte del suo team e andò a strappare la prima posizione al compagno di squadra Webber. Quest’anno la vicenda si è in parte ripetuta. Questa volta è la Williams a dare a Massa l’ordine di far passare Bottas. Ma Felipe non cederà la sua posizione al compagno di squadra fino al termine della gara. Fa sorridere il ripetersi di circostanze per cui il Brasiliano è costretto a sentirsi ripetere la frase “il tuo compagno è più veloce di te”.
Una piccola luce si è accesa, invece, per la Lotus, riuscita ad arrivare al traguardo con la monoposto di Grosjean, classificatosi undicesimo. Durante il week end si era già visto un lieve miglioramento rispetto all’Australia, ma restano tuttavia i notevoli problemi di affidabilità.
E domenica prossima è già tempo di tornare in pista, questa volta in Bahrein.