Ecco l’ottava meraviglia di fila di Re Sebastian, sembrava quasi una formalità viste le ultime gare, lo è stato ancora di più vista la gara disputata sull’interessante circuito di Austin, Texas.
In Brasile potrebbe raggiungere il record di vittorie consecutive e le probabilità che non ci riesca sono terribilmente basse, la Red Bull sembra la vettura perfetta o forse lo è, il progetto di Adrian Newey è arrivato al suo culmine proprio nelle ultime gare, ancora un GP poi si volterà pagina in Formula 1, anzi si inizierà un nuovo volume, con auto concettualmente differenti e propulsori turbo.
Ma la Red Bull 2013 resterà una delle vetture migliori della storia, veloce in rettilineo, imbattibile nel misto, aggressiva con l’asfalto ma delicata con le gomme.
Vettel ha esaltato e amplificato la perfezione genetica della creatura di Newey portandola oltre ogni immaginazione e oltre ogni cronometro.
Nella gara di ieri il tedesco aveva già un secondo di vantaggio su un ottimo Grosjean dopo il primo giro, talmente imbarazzante è la superiorità. Webber, come nella norma, sbaglia le partenze e si ritrova a rincorrere.
Per il resto non molto da segnalare in un Mondiale che ormai si trascina al termine, Alonso ci prova, cerca di recuperare qualche posizione, e ci riesce, dopo le solite disastrose qualifiche. Massa sempre più indietro, ormai ha terminato anche le lacrime di addio e sta pensando alla Williams 2014.
Proprio Williams e Sauber invece danno un po’ di vivacità al Circus con i giovani Bottas, Hulkenberg e Gutierrez, il tedesco della Sauber è ormai una certezza, da metà campionato è costantemente nei dieci e sempre in lotta con la Ferrari di Alonso, è pronto per un salto di livello su un sedile più ambizioso.
Sulla Lotus mancava il degente Raikkonen, che rivedremo solo con l’anno nuovo vestito di rosso, anch’egli è finlandese e magari con i cavalli della rossa, al posto delle renne (ri)porterà in dono a Maranello l’ambito titolo…