Magazine Sport

F1 la mia passione, intervista a Marius

Creato il 13 agosto 2014 da Simo785
image

Mario Caporali, il "Marius" redattore del barfrankie.com

Intervista a Mario Caporali, meglio conosciuto nel web come Marius.
Grande appassionato di F1 e redattore del barfrankie.com peraltro uno dei redattori storici tra i primi in assoluto a partecipare al progetto del Bar Frankie.

Come e quando è nata la tua passione per la F1?
A 3-4 anni i miei genitori mi regalarono la Ferrari, a pedali, di Niki Lauda.  La custodisco ancora in cantina. Mio padre mi insegnò a seguire la Formula 1 e ad appassionarmene; a 5 anni adoravo Mario Andretti, sarà stato il suo nome, sarà stata la Lotus che guidava, bellissima e velocissima. 

Chi è stato il tuo primo idolo?
Il primo, e inarrivabile, Nigel Mansell. Pilota vero, pilota inglese, qualunque cosa avesse un volante e un motore con lui poteva volare, non guardava in faccia nessuno, non adottava strategie o calcoli. Spingeva sempre al massimo e sfruttava la sua vettura fino al limite e oltre.

Qual è stato il gran premio che a cui sei più legato nei tuoi ricordi? Se me lo concedi sono tre i lampi di ricordi emozionanti. Monza 2008. Ero in tribuna, di fronte al box della Toro Rosso, quel giorno chi ha visto la gara ha capito che sul gradino più alto del podio stava salendo un fuoriclasse assoluto, Sebastian Vettel. Non è da tutti vincere a Monza, sul bagnato, a 21 anni con una vettura di secondo piano. E poi, sotto il podio, emozionante sentire suonare il nostro inno anche senza la Ferrari. Fu un evento davvero unico. Spa 2000. Il sorpasso di Mika Hakkinen su Schumacher doppiando contemporaneamente Zonta alla staccata del Kemmel. Geniale e leggendario. Come Hakkinen. Zeltweg 1982. La vittoria di Elio De Angelis, al volante della Lotus, in volata,  su Keke Rosberg. Da brividi.  

A poter inserire una regola o variarne una esistente nel regolamento di questa stagione, cosa faresti?
Leverei solo il punteggio doppio all’ultima gara, diventa troppo pesante nel contesto di una stagione.
Nel campionato di calcio dareste 6 punti a chi vince l’ultima partita? Mah, non mi convince. Dal lato tecnico ogni regola è criticabile e opinabile, le accetto così come sono, valgono per tutti.
E comunque mi pare che nel corso delle ultime stagioni abbiamo visto una quantità notevole di sorpassi, quindi la direzione presa non è sbagliatissima. Non rimpiango le regole del passato, la Formula 1 deve essere la punta tecnologicamente più avanzata dello sviluppo motoristico. Storicamente le novità tecnologiche testate nel Mondiale sono poi arrivate sulle nostre strade. E’ giusto così, recupero energetico e motori sovralimentati compresi. Sarà deformazione formativa e professionale ma voto sempre per il progresso tecnologico. Poi tocca ai piloti sportellarsi e dare spettacolo…      

Rosberg o Hamilton, chi la spunterà secondo te nella lotta per il titolo?
Tra i due dico Rosberg, tra i due sembra soffrire meno la pressione e ha fame di titolo iridato anche se Hamilton, nell’ultima gara ha saputo rispondere con carattere agli ordini, sbagliati, di scuderia. Lancio una provocazione. Le Mercedes non sono il massimo dell’affidabilità, i due piloti si faranno una guerra senza quartiere e ci sono ancora 225 punti in palio, di cui 50 all’ultima gara. Attenzione a Daniel Ricciardo, ha entusiasmo, fame e la Red Bull è sempre la scuderia migliore, nel complesso.

Secondo te torneremo a vedere a breve un pilota italiano alla guida di una monoposto di F1?
Ci spero ma ci credo poco, nel breve periodo. I soldi scarseggiano e in Formula 1 contano a meno che non si mostrino doti fuori dal comune.
Noi italiani siamo davvero bravi piloti o dobbiamo limitarci a fare i poeti, i santi e i navigatori?
La domanda è lecita, dopo Farina ed Ascari non si è più visto un italiano iridato in Formula 1 e sono trascorsi 61 anni!!! Anche nei decenni d’oro dell’Italia ricca, nonostante i tantissimi piloti italiani in pista, non siamo riusciti a produrre un campione del mondo. Forse Bandini, De Angelis o Nannini avrebbero potuto vincere ma non hanno avuto la possibilità di dimostrarlo. Da qualche anno a Maranello è nata la Ferrari Driver Academy con lo scopo di far crescere giovani talenti, anche se non solo italiani, vedi Jules Bianchi.  Che sia la volta buona?

Un tuo commento sul tema Sky / Rai ?
Il problema non è tanto Sky o Rai quanto il fatto che le gare e il contorno della Formula 1 raccontati dai canali italiani sono sempre stati Maranello-centrici, manca la cultura dello sport automobilistico a 360°.
Il discorso si lega in parte alla domanda precedente, c’è sempre stata troppa attenzione per la Rossa  e poca a selezionare e far crescere potenziali campioni.  


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :