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F1 story, GP Italia 1971: un arrivo incredibile

Creato il 03 settembre 2014 da Simo785

A cura di Giulio Scaccia

5 settembre 1971, XLII Gran Premio d’Italia: a quaranta anni di distanza ricordiamo la vittoria di Peter Ghetin su BRM, che batte Peterson e Cevert con una incredibile volata che è rimasta nella storia della Formula 1.

Un'immagine del Gp di Monza del 1971

Un’immagine del Gp di Monza del 1971

Monza, tempio dei motori e della velocità. L’autodromo Bianzolo, nella sua configurazione classica, era formato da quattro lunghi rettilinei, collegati da due curve velocissime, le
due di Lesmo e la Parabolica. Queste caratteristiche, unite agli sviluppi motoristici ed aerodinamici avvenuti dalla seconda metà degli anni ’60, portarono a GP tirati fino all’ultimo, in virtù dell’effetto scia. La più famosa edizione fu quella del 1971.

La Formula 1 arriva a Monza con Jackye Stewart campione del mondo, dopo che Peterson in Austria solo ottavo era uscito dalla lotta per il titolo. Poco l’entusiasmo dei ferraristi, visto che anche Jackie Icks dopo il GP d’Austria era fuori ormai dalla lotta e in più la Lotus
è assente per evitare possibili azioni giudiziarie dovute alla morte durante le prove dell’anno precedente di Jochen Rindt. La vettura anglosassone era comunque presente in forma privata con la avveniristica quanto poco fortunata Lotus 56B a turbina Pratt & Whitney iscritta per Emerson Fittipaldi. Insomma le premesse non sono delle migliori.

Non sarà così. Alla fine della sessione la pole è di Amon con 1’22”40 affiancato da Ickx. Alla partenza Ragazzoni probabilmente anticipando lo start balza al comando dalla quarta fila tra il delirio del pubblico,- All’ottavo giro Stewart prende il comando, ma lo cede il giro successivo a Ragazzoni che a sua volta lo cede a Peterson, la media della gara è incredibile: 239,888Km/h.

Siamo al 15° giro e in testa ci sono le due Tyrrell, seguite a ruota dalla March di Peterson, da Ragazzoni, da Hailwood e da Ganley. Alcuni dei protagonisti sono costretti al ritiro: Icks per il cedimento di un giunto della trasmissione, Stewart per rottura del motore e, subito dopo, Ragazzoni, per lo stesso problema di Icks. Nel frattempo Peterson, Cévert e Hailwood riescono a staccare di 5 secondi gli inseguitori Siffert, Ganley e Amon. Al 24° passaggio il gruppo degli inseguitori si ricongiunge e al passaggio successivo è Hailwood a transitare al comando. Siamo a metà gara, la media sale a 241,794Km/h e Siffert su BRM prende il comando al 28° giro, ma due giri dopo gli si blocca il cambio in quarta marcia. La corsa continua con Peterson Cévert e Hailwood che si alternano al comando finché non è Amon ha prendere il comando al 37° giro, ma quando sembra in grado di staccare gli avversari la solita sfortuna del pilota neozelandese colpisce ancora: al 47° giro inizia ad avere un problema ad una gomma e deve rallentare, subito dopo perde la visiera del casco dovendo rinunciare a qualunque velleità di vittoria. Questo era Amon…

Intanto comincia la rimonta di Peter Gethin che si ricongiunge al quartetto al comando composto da Peterson, Cévert, Hailwood, e Ganley, ci prova Ronnie ha staccare i rivali ma senza successo, ormai è chiaro che si arriverà alla volata finale.

Siamo alla fine: il giro 53 e il 54 vedono Gethin al comando, ma all’ultimo giro è Peterson a guidare il gruppo. I cinque piloti arrivano così all’uscita della curva Ascari e Cévert sferra il suo attacco e si porta al comando. L’intenzione di Cévert è di impostare la Parabolica all’esterno e stringere poi
al centro, la manovra del francese sorprende Peterson che si trova ad entrare in curva per primo all’interno, ma farà il gioco di Peter Gethin. Gethin riesce a superare Hailwood sul
rettilineo e si trova in condizione ideale per prendere la scia di Peterson anticipando Cévert costretto a percorrere la Parabolica all’esterno. Al termine della curva Gethin esce dalla scia della March di Peterson sfruttando tutta la potenza del suo 12 cilindri BRM. Le vetture arrivano compatte al traguardo: Gethin alza il braccio in segno di vittoria ma ci sarà bisogno del fotofinish per stabililire il vincitore. Il responso fu che Gethin aveva preceduto Peterson di 1/100 di secondo, Cèvert di 9/100 di sec. Hailwood di 18/100 e Ganley di 61/100.

 

Gethin, vincitore del Gp di Monza del 1971

Gethin, vincitore del Gp di Monza del 1971

I 55 giri del tracciato furono percorsi in meno di 80 minuti, alla media record di 242,615 Km/h.

Dall’anno successivo cominciarono le modifiche al tracciato di Monza, con l’inserimento di chicane e successivi ritocchi a vantaggio della sicurezza ma a discapito dello spettacolo, garantito dalle caratteristiche del circuito.


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