Il Gran Premio del Canada ha messo un punto alla prima parte della stagione di Formula 1, quella iniziale che comprende le gare dall’altra parte del mondo, le gare sui particolari circuiti cittadini in cui ogni scuderia deve barcamenarsi per trovare soluzioni transitorie che portino i massimi risultati senza stravolgere il proprio progetto.
A motori spenti per tre settimane le squadre possono leggere con attenzione risultati e dati raccolti in questi tre mesi per proseguire nella direzione intrapresa oppure per stravolgere completamente dei progetti nati con ambizioni ma rivelatisi fallimentari, oppure per gettare già la spugna su questa stagione e puntare con decisione e risorse sulla progettazione della vettura del 2014 che sarà completamente rivista a causa del regolamento entrante.
A che punto siamo con la stagione in corso? Sembra essere cambiato poco o nulla rispetto alle scorse stagioni, in testa c’è sua maestà Sebastian Vettel, i tre titoli di fila vinti non sembrano aver riempito neanche un centimetro cubo del suo stomaco, la fame di vittorie è sempre atavica. La Red Bull ha la stessa fame del suo pilota, Adrian Newey anche quest’anno ha saputo proseguire in maniera ottima lo sviluppo delle ultime monoposto campioni e, dopo qualche titubanza iniziale, sembra aver ritrovato il bandolo della matassa con il continuo costante sviluppo delle appendici aerodinamiche. Ad ogni GP, o quasi, la vettura austro-britannica si è presentata con piccole ma significative aggiunte sulle ali anteriori che hanno consentito di migliorare la gestione delle gomme che nelle prime gare stagionali sembrava punto dolente, ora Newey sembra essere entrato maggiormente in sintonia con le Pirelli e la vetture le tratta meglio con ottimi risultati. Vettel ha già vinto tre delle sette gare disputate, nel 2010 e lo scorso anno gli bastarono cinque vittorie totali per laurearlo campione.
Fernando Alonso sembra ad oggi l’unico antagonista serio alla lotta per il titolo. La Rossa ha avuto sin da subito una buona vettura, con ottima guidabilità e buona velocità assoluta. Alonso ha centrato due vittorie, in Cina e in Spagna, sui due circuiti forse più “classici” su cui si è corso sinora e ha saputo sfruttare il massimo da ogni situazione favorevole portando a casa tanti punti. Unico neo il gravissimo errore commesso in Malesia che ha prodotto uno zero pesantissimo nella classifica iridata. Nel 2010 errori simili nelle prime gare gli costarono il titolo alla fine della stagione.
Terzo incomodo finora è stato Kimi Raikkonen, vincitore all’esordio in Australia e sempre a punti ma in flessione nelle ultime tre gare. La Lotus ha saputo sviluppare la già buona vettura dello scorso anno presentandosi con i giusti ritocchi, il punto di forza è sempre stata la capacità di sfruttare gli pneumatici al meglio per parecchi giri, ma questo forse non basta più per star dietro a Red Bull e Ferrari, serve qualcos’altro.
La Mercedes aveva invece il problema opposto della Lotus, grande velocità e grandi prestazioni sul giro ma veloce decadimento delle gomme: le frecce d’argento han saputo inanellare diverse pole-position portando a Stoocarda però solo una vittoria, seppur prestigiosissima con Rosberg a Montecarlo. La casa tedesca sta però sviluppando bene la vettura e migliora di gara in gara, complice forse qualche test di troppo con la Pirelli, ma questo verrà stabilito in sede competente.
Forse Hamilton o Rosberg potrebbero dire una parola importante da qui fino al termine della stagione.
I numeri due delle scuderie di punta, Webber e Massa, sono decisamente in crisi, non riescono ad incidere e sentono la pressione; il brasiliano in particolare ha saputo sfasciare tre volte la Rossa tra Monaco e Canada, la cosa non deve aver fatto molto piacere al signor Montezemolo. Per il 2014 entrambe sono a forte rischio sedile.
La McLaren è la grande delusione dell’anno, era prevedibile una flessione dopo la separazione sempre più marcata dalla Mercedes ma nessuno si immaginava di veder navigare Button e Perez oltre il decimo posto, sia in qualifica che in gara.
A Woking forse stanno già puntando con decisione al progetto della vettura 2014, con il ritorno della leggendaria accoppiata McLaren-Honda con i motori V6 turbo.
Tra le “grandi” si comincia ad affacciare con sempre maggior frequenza la Force India, sempre più spesso tra i dieci e di parecchio davanti alla McLaren in classifica.
Ora arriva il “tour estivo”, da fine giugno a inizio settembre la Formula 1 si darà battaglia sulle piste che mi verrebbe da chiamare “vere”, sui circuiti storici di Silverstone, Nurburgring, Budapest, Spa e Monza. Serviranno velocità e ottima aerodinamica, vedremo chi sarà davvero competitivo per sfidare Vettel e cercare di sfilargli lo scettro.