a cura di Marius
Tre gare alla fine, cento punti in palio per il titolo.
L’ultima gara avrà un peso doppio nella caccia all’iride rispetto alle altre, è questa una primizia nella storia della Formula 1, sicuramente darà maggior sale all’ultimo appuntamento, sempre che si arrivi in volata tra Hamilton e Rosberg.
I due hanno, ad oggi, solo diciassette lunghezze di scarto ma il pilota britannico ha innestato una marcia superiore nelle ultime gare, si è lasciato dietro le sue spalle il nervosismo che aveva caratterizzato la fine della primavera e l’inizio dell’estate.
Fino a metà stagione era stato psicologicamente surclassato dal compagno di squadra nonché rivale per il titolo ma, dopo Spa, nulla sembra più poterlo fermare.
Difficilmente la disputa si risolverà prima dell’ultima gara, troppo forti i due della Mercedes per pensare che non chiudano ai primi due posti.
Ma, come sottolineato poche righe sopra, quest’anno l’alea potrebbe giocare un ruolo pesante; l’affidabilità delle frecce d’argento ha lasciato qualche dubbio nel corso dell’anno.
In particolare sarebbe un duro colpo per Hamilton se arrivasse con un cospicuo vantaggio, oltre i venticinque punti ad Abu Dhabi e poi incappasse in una gara sfortunata… Ribadisco un concetto già espresso, trovo molto ingiusta la regola del punteggio doppio.
Lewis ha vinto nove gare finora, Rosberg solo quattro, un abisso tra i due, il primo sembra meritare il titolo oltre ogni ragionevole dubbio ma chissà, la regola del punteggio doppio potrebbe mietere la vittima illustre.
Come ogni anno, verso fine stagione ci sta anche che spuntino degli outsider sul gradino più alto del podio, Ricciardo, Vettel e, soprattutto, Bottas sono sempre in agguato e potrebbero portar via punti importanti nella lotta a due per il titolo.