Torniamo indietro di una settimana: dopo le qualifiche di Montecarlo esce la notizia che la Mercedes abbia condotto dei test privati per testare le gomme e trovare così soluzione a quei problemi di eccessivo consumo che hanno portato le frecce d’argento a ottenere ripetute pole position grazie al singolo giro veloce in qualifica e poi a perdere repentinamente tenuta e competitività dopo pochissimi giri in gara.
Questo accadeva fino al GP di Monaco, la scorsa settimana. Nel Principato Rosberg ha dominato dal primo all’ultimo giro senza che gli pneumatici accusassero alcun problema. E’ vero che lungo le tortuose strade di Montecarlo il consumo del battistrada è limitato, in pochi punti si raggiungono velocità elevate, non esistono curve veloci, pertanto si riescono a limitare usura e pit-stop.
Poi i protagonisti del “giallo”, Paul Hembery, della Pirelli, e i responsabili della scuderia tedesca chiariscono che i test effettuati la settimana prima a Barcellona rientrano nei normali accordi che, come da regolamento la Pirelli ha siglato con la Fia e con le scuderia di Formula 1. Il costruttore di pneumatici può chiedere alle diverse squadre, a turno di condurre dei test per provare le gomme nel corso del normale sviluppo del prodotto per il prosieguo della stagione o per il prossimo anno. Ferrari e Red Bull, sempre attente e dure nel cercare i casi “starni” che possano coinvolgere altre squadre, sostengono che Rosberg e Hamilton abbiano utilizzato le vetture che stanno disputando il campionato in corso anziché utilizzare quelle che abbiano almeno due stagioni sulle spalle, che non darebbero alcun beneficio alle auto per la competizione in corso.
La Pirelli non si fa certo problemi ed è attenta solo allo sviluppo del proprio prodotto per migliorarlo ed ottenere quei risultati richiesti da Ecclestone ai fini dello spettacolo in pista.
Le squadre che hanno accettato di prestarsi a queste prove son poche in realtà, pare che né la Ferrari né i campioni in carica della bibita svizzera abbiano finora accettato di effettuare tali test, nel qual caso non mi capacito di tali lamentele se un’altra squadra fa ciò che il regolamento e gli accordi federali prevedono e consentono.
Forse siamo arrivati a dover affrontare un discorso differente: la Mercedes, dopo qualche anno di enormi investimenti e cocenti delusioni, ha forse trovato il bandolo della matassa e comincia a diventare competitiva, può ergersi ad avversario di rango per le due scuderie che maggiormente investono nella Formula 1 e vorrebbero avere meno intralci possibili tra la griglia di partenza e la bandiera a scacchi.
La McLaren sta discendendo la china, la Lotus non sembra ancora attrezzata per lottare con continuità per la vittoria, la casa di Stoccarda invece è la possibile avversaria più temibile in prospettiva per dimensioni e budget. Un avversario scomodo.
Se la Mercedes ha sgarrato ben vengano sanzioni di vario tenore ma non sarebbe corretto cercare un alibi per squalificare preventivamente un avversario che può portare solo ulteriore spettacolo e quindi beneficio per tutto il circus.





