a cura di Marius
La stagione di Formula 1, nell’anno del signore 2014, si è chiusa solo una settimana fa con il trionfo di Lewis Hamilton e di tutta la Mercedes. Si è chiusa con l’addio di Alonso da Maranello, con l’addio di Vettel da Milton Keynes, con l’addio di Button in assoluto.
Quando si diventa genitori ci danno nove mesi di tempo per metabolizzare il cambiamento, occorrerebbe il giusto tempo anche per metabolizzare il cambiamento che coinvolge tre campioni del mondo all’unisono e invece, in men di una settimana, il mondo delle gare automobilistiche per eccellenza si è affacciato a un nuovo mondo; Alonso già ufficialmente in McLaren, con critiche al vetriolo in direzione Maranello, Re (per il momento detronizzato) Sebastian, con casco bianco e puro, già al battesimo sul sacro suolo di Fiorano seppur, causa regolamento, con una vettura datata.
Marco Mattiacci, chiiiii?, già ce lo siamo scordati? Arrivato solo qualche mese fa al timone di comando della Scuderia Ferrari e già sostituito da Maurizio Arrivabene per scelta, legittima, del nuovo presidente Marchionne per il rilancio di una scuderia che dovrebbe lottare sempre per vincere o, forse, per come la vede Marchionne, per il rilancio di un marchio che dovrebbe sbarcare in borsa. Arrivabene conosce nel profondo i meccanismi, soprattutto politici, del Circus. In tal senso la scelta potrebbe rivelarsi azzeccata.
La Toro Rosso si lancerà sulla Formula baby 2015 con Verstappen e Sainz alla guida, in due fanno 37 anni, giusto per la cronaca Mansell vinse il titolo a 39 anni, Fangio l’ultimo a 46. Altri mondi evidentemente…
A Marzo molti storcevano il naso per il silenzio assordante dei nuovi propulsori, era tutto brutto e tutto da buttare eppure, nonostante il dominio assoluto di una sola casa costruttrice, raramente abbiamo assistito a tanto spettacolo e tanti sorpassi in pista.
Mi sono mancati alcuni protagonisti, Sauber e Lotus sono state davvero marginali quest’anno.
La Williams invece sembra aver imboccato di nuovo la strada verso la gloria, saprà sfruttare l’abbrivio del propulsore Mercedes per migliorare ancora?
Force India e Red Bull hanno mantenuto le prospettive iniziali, con un gran Ricciardo, pronto per il titolo.
Caterham e Marussia quasi inesistenti se non per i due miracolosi punti di Bianchi a Montecarlo, ma il miracolo serve proprio a Jules ora.
Un applauso a Nico, ha combattuto contro Lewis in ogni modo, al limite e forse anche un pelo oltre ma ha onorato la sua vettura, l’ultima gara e, dopo la bandiera a scacchi, il compagno e l’avversario come si deve fare nello sport.
Sono già in crisi d’astinenza, punto la sveglia per l’Australia.