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Fabrizio De André Tra Riccardo Bertoncelli e la London Symphony Orchestra

Creato il 31 maggio 2012 da Fabry2010

Pubblicato da lapoesiaelospirito su maggio 31, 2012

Fabrizio De André Tra Riccardo Bertoncelli e la London Symphony Orchestra

di Guido Michelone

C’è anche Fabrizio De André Sogno n°1 London Symphony Orchestra nella discografia finale: stiamo parlando di Belìn, sei sicuro? Storia e canzoni di Fabrizio De André, la nuova uscita dedicata al cantautore genovese che è poi l’edizione aggiornata del testo (2007) che Riccardo Bertoncelli aveva curato per Giunti, oggi ristampato in brossura con un paio di aggiunte significative. Perché anzitutto inserire Sogno n°1? Il disco, uscito mesi fa, per la Sony, con il bene placet di Dori Ghezzi, prodotto e arrangiato da Geoff Westley (che pure dirige un prestigioso ensemble britannico), sembra una tipica operazione commerciale post mortem che, alla luce dell’intervento artistico inglese, può anche risultare un inedito deandreiano, benché costruito non dal protagonista ma attorno o sopra la sua voce in dieci famosissime canzoni, qui rinate con sontuose orchestrazioni e le voci aggiunte di Franco Battiato e Vinicio Capossela in un paio di songs. L’esito di Sogno n°1 è senza dubbio interessante, ma è attribuibile, come autorialità, più a Westley (il quale compie quest’esperimento in tutta buona fede) che al nome del cantautore, un po’ come succede a quei DJ che, nella techno, mescolando due o più musiche diverse, ne tirano fuori una ‘nuova’: è un’alchimia lecita in epoca di tecnologia, purché si chiariscano i metodi e gli scopi per non truffare l’ascoltare più o meno sprovveduto.
Detto questo, proprio perché inserito nella discografia finale, manca nel libro Belìn, sei sicuro? il dialogo con Westley, così come sono ancora assenti, sempre nell’opera di Bertoncelli, due grandi protagonisti dell’opera deandreiana. Come si sa, Faber lavora ai propri album in compagnia di insigni personaggi: all’inizio si tratta per lo più di bravi arrangiatori (Giampietro Reverberi, Roberto Dané) noti nell’ambiente musicale leggero, poi via via si circonda di importanti colleghi del pop, del rock, della classica a cominciare da un giovane Nicola Piovani (purtroppo anch’egli ‘missing’ nel libro) poi famoso per l’Oscar e le colonne sonore (certo fondamentale in almeno un album deandreiano). Altro personaggio – ma cantautore – che da sempre – e ancor oggi – non parla volentieri del rapporto con l’amico/collega è Francesco De Gregori ed è un peccato nel senso che, con Piovani e De Gregori, il volume sarebbe stato completo: apprezzabilissimi comunque sono gli aspetti positivi, come gli incontri fra il curatore e via via Reverberi, Dané, Massimo Bubola, Franz Di Cioccio, Mauro Pagani, Ivano Fossati, Pietro Milesi, Oliviero Malaspina, mentre giustificata è l’assenza in volume del poeta/paroliere Riccardo Mannerini (scomparso da tempo) o trascurabile quella di Paolo Villaggio (che, a quanto pare, ha scritto un libro intero per dimostrare che Carlo Martello è tutta roba sua).
Bertoncelli ha il pregio di tirar fuori dalle interviste un preciso racconto che concerne l’apporto degli otto personaggi all’arte e alla dialettica del folksinger ligure, il quale a sua volta era abilissimo nel trarre enormi vantaggi creativi da partnership eterogenee: musicalmente parlando, Faber infatti attraversa via via lo slow-rock, il primo cantautorato genovese, un po’ il beat, la protest song americana, il prog rock, il sound mediterraneo, l’ethno music, il world-pop, mentre sul piano letterario resta fedele alla ricerca sull’animo umano tra anarchia e cristianesimno. Ma De André e gli otto intervistati (come i tre grandi esclusi più o meno forzati) sono accostabili nella comune sensibilità a rafforzare i valori assoluti della forma canzone. La parte nuova del libro Belìn, sei sicuro? riguarda infine l’ultimo disco (previsto nel 2000 e mai uscito) a nome Fabrizio De André, qui chiamato provvisoriamente Notturni: un progetto raffinato – come spiegano in fondo Malaspina e Bertoncelli – a livello di idee, di cui restano tracce musicali e frammenti lirici, che però solo un’opera ex novo di geniale reinvenzione potrebbe vitalizzare: è l’ultima clamorosa novità di un’artista fondamentale, di cui il libro – arricchito da altre tre capitoli formati dagli esperti Franco Fabbri, Enrico Deregibus, Carlo Sassi – conferma tutto il bene possibile.

Fabrizio De André, Sogno n°1, London Symphony Orchestra, Sony Music 2011, CD, euro 20,00.
Belìn, sei sicuro? Storia e canzoni di Fabrizio De André a cura di Riccardo Bertoncelli, Giunti, Firenze 2012, euro 12,50.


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