Facce da cartoni

In questi giorni ricorre la giornata mondiale dei diritti dell'infanzia. Che c'è di strano? A pensarci bene, lasciandosi a terra per un attimo la nostra zavorra di falsi moralismi, si tratta di qualcosa di estremamente usuale e ordinario. Ogni giorno è la giornata di qualcosa, l'anniversario della morte di qualcuno, l'annale della fondazione di qualche società, azienda, fondazione. Lo stesso, tristemente, anche per i diritti dell'infanzia.  Probabilmente, in quanto ricorrenza, ricorre a scadenza annuale da un sacco di tempo e, altrettanto probabilmente, in molti non se ne sono mai accorti.Quest'anno, però, c'è una novità in più che dubito sia sfuggita alle folle! Il social network più famoso del mondo, tra l'altro protagonista di un film tutt'altro che da buttare nelle sale in questi giorni, si è fatto promotore di un'iniziativa simpatica e colorata. Il che significa che, a farsene promotori sono stati i suoi utenti che, in ultima istanza, sono la materia prima di cui è costruito. Tutti i suoi membri si sono invitati, con il solito passaparola globale che altre volte ha costretto le ragazze a scrivere nello status il colore del reggiseno che indossavano, a mettere come profile picture la foto di un cartone a cui erano affezionati durante l'infanzia.La moda, come era prevedibile, è dilagata e in molti si sono chiesti: perchè? Quelli più curiosi hanno anche cercato una risposta e, complice il dr. Google che dedica anche il titolo della sua pagina web all'evento, in pochi secondi l'hanno ottenuta. Io l'ho trovata sul sito del corriere.Quanto questo serva ai "140 milioni di bambini che soffrono di malnutrizione" è tutto da vedere. Ma si sente sempre dire che, spesso, l'importante è che se ne parli e, almeno per un istante, non si faccia finta di niente.Quanto sia vero, e soprattutto utile, io non lo so davvero. So solo che la mia pagina di amici su facebook, oggi, appariva così!
PS. Volete sapere chi ho scelto io? Cliccate qui, ammesso che abbiate dei dubbi!