Oggi leggevo un elogio tardivo a Silvio Berlusconi. Non era del solito politico “servo”, locuzione spesso usata dai sinistri per definire coloro che aderiscono alla politica berlusconiana o quanto meno non la osteggiano. Ma proviene da un uomo che appartiene a quell’ordine che Berlusconi pare voglia combattere, l’ordine della Magistratura (in verità, Berlusconi — sappiamo — vuole combattere solo certe frange della magistratura, quella che lui definisce politicizzata, e non tutta).
Ma andiamo oltre. L’uomo in questione è Piero Grasso. Non un giudice qualunque né un Pubblico Ministero di provincia. Ma il Procuratore Nazionale Antimafia, colui che coordina le procure antimafie nella lotta alla criminalità organizzata. Una figura di peso sia istituzionale che politica.
Ebbene, Piero Grasso, che non si è mai dimostrato particolarmente amico di Berlusconi durante il suo governo, ha detto delle cose importanti che meritano di essere riprese. Ne ha dette su Berlusconi, ma anche su Ingroia, il quale si è reso protagonista di un outing politico (a favore dei comunisti) poco elegante per un magistrato che si trova in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata.
Tornando comunque a Berlusconi, Piero Grasso ha dichiarato una cosa importante sul Governo che ha preceduto quello attuale:
Il Governo Berlusconi ha introdotto delle leggi che ci hanno consentito di sequestrare in tre anni moltissimi beni ai mafiosi: siamo arrivati a quaranta miliardi di euro…
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Capito? Il Governo Berlusconi ha introdotto norme fondamentali per la lotta alla criminalità. Roba che i sinistri si saranno sentiti umiliati e persino smarriti, poiché smentisce i loro dogmi di un Berlusconi colluso con la mafia.
Ma in verità non ho scritto questo post per apprezzare le parole di Grasso, né per prendere in giro i soliti Travaglio, Il Fatto e Repubblica sulle ossessioni mafiose berlusconiane, ma perché Grasso ha detto una cosa ancora più importante nel clima attuale. Ha detto che in tre anni lo Stato ha incassato dalla Mafia, tramite i sequestri, ben 40 miliardi di euro in beni e forse anche i preziosi, quadri e denaro.
Dunque, l’idea. Perché non utilizzare questo denaro, questi beni, per pagare il debito pubblico? Pensiamoci. Dall’IMU il Governo prevede di ricavare un gettito pari a 27 miliardi di euro. Ebbene, anziché rompere i coglioni alla gente che lavora, perché Monti non vende i predetti beni e utilizza il ricavato per pagare il debito sovrano? Se quanto detto da Grasso è vero, lo Stato ha incassato quanto due manovre finanziarie. Quaranta miliardi non sono bruscolini e potrebbero davvero essere di grande aiuto nell’azzeramento del debito.
Monti, se ci sei batti un colpo…
Fonte: Libero
di Martino © 2012 Il Jester