Chi finora era riuscito ad avere un profilo su Facebook e a renderlo «invisibile» al di fuori della propria cerchia di “amici” può mettersi l’anima in pace: il suo account comparirà a tutti gli altri iscritti che lo cercano usando come parole chiave nome e cognome o l’e-mail. Una novità che assottiglia i confini della privacy online e che arriva insieme alla svolta di Google che venderà agli inserzionisti commenti e preferenze online dei suoi utenti.
Finora fra le impostazioni della privacy di Facebook si poteva scegliere se rendere visibile il proprio profilo a qualsiasi altro iscritto nelle ricerche sulla timeline del social network. Ora questa possibilità sarà negata. A comunicare l’addio ai profili «segreti» è stato il chief privacy officer di Fb.
L’opzione, spiega Michael Richter, era già stata rimossa lo scorso dicembre per chi non aveva attivato restrizioni, mentre ora verrà eliminata anche per la «piccola percentuale» di utenti che l’aveva impostata. Facebook afferma che impostare livelli di condivisione più o meno estesi dei singoli contenuti pubblicati è un margine di controllo più che sufficiente per garantirsi privacy, anzi è il «modo migliore».
Il venir meno dell’opzione non influisce sulla possibilità di restringere per ogni post la «platea» di destinatari ma di fatto elimina uno scudo ulteriore. È un altro meccanismo al quale si dovrà prestare attenzione, soprattutto considerando che Facebook sta testando su Graph Search, motore di ricerca interno non ancora disponibile in Italia, ricerche che peschino in post, commenti, didascalie di foto e registrazioni “geografiche” nel Diario di amici o proprio. Novità che non passerà inosservata visto che il fattore privacy, secondo un recente studio, è quello che fa scattare l’abbandono della piattaforma nella metà dei casi. La simbiosi fra presenza «social» e servizi online è ormai parte integrante anche dell’offerta di Google che sembra voler percorrere le orme di Facebook per quanto riguarda l’utilizzo dei dati degli utenti nelle inserzioni pubblicitarie.
Il colosso di Mountain View ha appena modificato i suoi termini di servizio comunicando che dall’11 novembre i nomi e le foto dei profili dei suoi utenti – a meno di indicazione contraria degli iscritti – potranno comparire nelle inserzioni pubblicitarie. In pratica se un utente segue un ristorante su Google Plus o esprime il gradimento per un album su Google Play, il nome di quella persona, la sua foto e il suo parere potranno essere utilizzati per gli annunci. L’opzione può essere disabilitata tramite link ad hoc ed esclude automaticamente chi ha meno di 18 anni.