Il “contagio emozionale” su Facebook esiste. A confermare una teoria già circolata qualche mese fa, una nuova ricerca che arriva dagli Stati Uniti. E’ stata messa a punto dalla Cornell University che ha scoperto che il contagio di stati d’animo sul social network, positivi o negativi, può durare anche alcuni giorni.
(danpontefract.com)
L’indagine di Pnas Social Science. Per l’indagine, pubblicata online sul sito della rivista Pnas Social Science, sono state analizzate le ricorrenze di parole positive o negative in tre milioni di post, per un totale di 122 milioni di parole: il risultato dell’analisi, come spiega il professor Jeff Hancock che ha condotto lo studio, ha mostrato che “le persone che per l’esperimento avevano avuto una riduzione dei contenuti positivi su Facebook per una settimana, utilizzavano più parole negative nei loro aggiornamenti di stato, mentre è accaduto l’esatto contrario quando sempre per esperimento sono stati ridotti i contenuti negativi: la positività ha iniziato a predominare”. Non solo: gli studiosi hanno anche osservato che chi nei propri “feed” di notizie non aveva molti messaggi legati a particolari emozioni esprimeva a sua volta poco i propri sentimenti nei giorni successivi.
Un recente studio. La teoria era stata già analizzata da un precedente studio condotto da James Fowler della University of California a San Diego, che tra gli autori vedeva gli italiani Lorenzo Coviello e Massimo Franceschetti. Usando un software analizzatore, gli esperti hanno visionato oltre un miliardo di aggiornamenti di stato su Facebook di oltre 100 milioni di individui resianonimi, su un periodo di 1180 giorni dal 2009 al 2012. E’ emerso, appunto, che un post positivo richiama altri post positivi.
(ansa.it)