Guerra, la solita, quella che da oltre 50 anni infiamma il Medioriente è nuovamente scoppiata. Negli anni si possono contare più i mesi di pace che quelli di guerra.
I nuovi attacchi sulla Striscia di Gaza, al tempo del web 2.0 però hanno un sapore diverso.Oltre ai blogger ci sono milioni di italiani che nell’arco di un paio di giorni sembrano essere attratti dal sangue che in quel martoriato lembo di terra vi scorre.
Partono le condivisioni sui social network ma anche i ban ed allora c’è chi urla alla censura.
Spesso, forse troppo spesso, si legge che Facebook censuri, ma è proprio vero?
In queste ore i più audaci ipotizzano che i post “spariti” siano dovuti ad una certa inclinazione politica del patron di Fb, altri ancora ad una sorta di potentato delle banche ebraiche.
In questi momenti sembra che più o meno tutti sappiano come funziona il notissimo social network, in realtà non è così. FB non è un essere umano. Certo spesso i contenuti di FB sono sottoposti a verifica ma ci si dimentica di qualcosa di fondamentale.
Gli stessi utenti sono coloro che segnalano immagini e post sgraditi, gli stessi utenti propongono il ban al sistema.
La segnalazione ripetuta di immagini e commenti sortisce all’eliminazione da parte del sistema di quel dato post.
Non vi è un uomo che compie l’atto di censura ma è un software formato da diverse centinaia di algoritmi che risponde ad un input dato da tot utenti. In quei software è chiaro vi possono essere persino dei bug dove qualcuno si può inserire ma non sempre accade. Gli errori e le scomparse di post e foto sono dovute alla stessa segnalazione da parte di chi la pensa in modo diverso o semplicemente non ritiene opportuna una foto o un links. Che poi un certo numero di utenti si organizzino per bannare soggetti, gruppi e pagine è cosa per altro assodata.
Certo è che non vi è una sorta di trama ebraica per far sparire i links da fb.