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Facebook: quando taggare è di qualcuno

Creato il 21 maggio 2011 da Marcopertutti
Il giornalismo contemporaneo si è ormai quasi del tutto convertito nell'arte della marchetta. Dopo la spiegazione di ieri sugli hashtags di Twitter, non potevamo non rendere omaggio anche a Facebook, che oggi ha definitivamente acquisito tutti i diritti sul "taggare foto", avendo ottenuto il brevetto corrispondente.

Facebook: quando taggare è di qualcuno

Taggare è roba di Facebook

«Sì, le tag sono solo nostre», dice Giangi Zuckerberg, cugino del più famoso Mark.«Ora, quando tagghi qualcuno, stai sicuro che solo Facebook ne diventa il proprietario. Una leggenda indiana dei veri ed originali Indiani d'America narra che le foto rubano l'anima: Facebook potrà impadronirsi di tutte le anime attraverso il nuovo brevetto per poi rivenderle a qualsiasi multinazionale che le riutilizzerà poi per farne pubblicità, carpendo i desideri più intimi di ogni uomo-consumatore in un infinito circolo vizioso da social network».«Anche se la parola "Taggare" in italiano non esiste, questa circostanza non mi ha salvato dalle foto in cui compaio "nudo e taggato" nel profilo Facebook di un'amica transessuale», fa sapere il nostro amico dell'Accademia della Crusca, Lapo Elkazz. «"Tag" verrà, quindi, introdotto nel prossimo vocabolario della lingua italiana come "diavoleria dei computer per far scoprire la tua privata a chicchessia"».

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