Gennaio, il 27 è la giornata della Memoria.E’ una giornata speciale, una giornata dedicata al ricordo della Shoah, lo sterminio del popolo ebraico.
La Giornata della Memoria si celebra in ricordo della Shoah, ovvero lo sterminio del popolo ebraico, la data è celebrata dagli stati membri dell’ONU, in seguito alla risoluzione 60/7[1] del 1º novembre2005
In Italia gli articoli 1 e 2 della legge n. 211 del 20 luglio 2000 definiscono così le finalità e le celebrazioni del Giorno della Memoria:
« La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.In occasione del “Giorno della Memoria” di cui all’articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere. »
E’ da ricordare che in quegli anni se tra gli Ebrei si ha il maggior numero di vittime, sevizie, morti e privazione della libertà venivano subite anche da oppositori politici, omosessuali e dal popolo rom.
Ricordare non è mai sbagliato, anzi è fondamentale, eppure se da un lato abbiamo chi ricorda, non solo il 27 gennaio, dall’altro abbiamo il continuo razzismo strisciante ormai diventato più che palese grazie all’ausilio dei Social Network. Dietro un monitor ed una tastiera ci si sente più liberi ed ecco che volano gli insulti razziali. Così è. Peraltro nessuno fa nulla. Anzi. Da qualche giorno su un gruppo presente in FB volano insulti e provocazioni di ogni genere, il tutto è ambientato ad Oristano, capoluogo di provincia di circa 32mila abitanti.
Ad Oristano esistono due gruppi di rom ormai stanziali, uno montenegrino e l’altro bosniaco, comunque ben integrati nell’ambiente cittadino. Così pare, così sembra, ma la rete dimostra altro.
Qualcuno ha visto “una zingara ,con bambino di circa 2 anni in braccio , che chiede l’elemosina tra le auto ferme al semaforo . Incrocio via Sardegna.- via Ricovero. Pericolosissimo . Spero intervengano i vigili al più presto” Inizia così un commento…. di seguito battute di ogni genere e consigli vari tra cui il certo poco consono “ Non chiamate nessuno se no poi gli danno una casa!” e poi “Dategli fuoco direttamente!” la discussione prosegue con “Alle case?” un altro utente risponde “Agli zingari” Poi ancora “ ma quali forze dell ordine…se li chiami arrestano te perchè hai disturbato la zingarella mentre faceva doppio slalom tra le macchine….per carità…giustizia zero!!”
Scorrendo la pagina del gruppo si nota un’altra discussione, l’admin del gruppo interviene come per riportare su una via migliore i commenti dei vari utenti se non che se ne trova uno, l’ennesimo “Ora problema zingari ? Soluzioni? ( niente benzina e fiammiferi vi prego)
Nella giornata precedenti poi erano apparse una serie di foto riprese dall’alto che illustravano la situazione dello stabile di via Rockfeller in uso ai cittadini Rom, anche qui i commenti erano così tanto incivili che a quanto pare sono stati eliminati.
Una situazione che potrebbe diventare incandescente, dal virtuale non di rado si passa al reale, preoccupano le foto delle abitazioni dei Rom, peraltro date in concessione dal Comune, preoccupano.