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Facebook vs Google+

Da Stukhtra

E ora compaiono anche le pagine di aziende e personaggi immaginari

di Giulia Ferraris

Sono ormai passati sette anni da quando lo studente 19.enne dell’Harvard University Marc Zuckerberg creò un sito di condivisione di file per agevolare le comunicazioni con i colleghi universitari: Facebook. Il nome stesso ormai significa per estensione social network, nonostante le sue origini prettamente “scolastiche” (il riferimento va agli annuari con le foto di ogni singolo soggetto, i facebook, che alcuni college statunitensi, all’inizio dell’anno accademico, distribuiscono ai nuovi studenti e al personale della facoltà come mezzo per conoscere le persone del campus). Nei mesi scorsi gli si è affiancato Google+, piccolo ma in rapida evoluzione. E adesso presenta un’ulteriore novità.

 

Facebook vs. Google+

Chi la spunterà?

 

 

Facebook ha avuto un’ascesa senza precedenti, raggiungendo ben 50 milioni di utenti in meno di quattro anni. “Senza precedenti” fino al 28 giugno 2011, quando il più grande antagonista di Facebook, Google, lancia il proprio social network: Google+. Il sito raggiunge 50 milioni di iscrizioni in soli 88 giorni, un ordine di grandezza in meno rispetto al più famoso rivale.

Comincia così la guerra tra le due piattaforme a suon di applicazioni per cellulari e social game. Niente viene risparmiato: dalla chat alla condivisione di foto, dai tag alla gestione della privacy degli utenti, comincia una battaglia per decretare quale sito garantisca un servizio migliore. Facebook offre però la possibilità di creare profili anche di gruppi, associazioni, imprese e perfino personaggi immaginari. Lo stesso non poteva dirsi per Google+… fino a pochi giorni fa, quando il gigante di Mountain View ha annunciato di aver copiato il rivale anche in questo. Così ora troviamo anche i profili dei Muppets e della Pepsi.

Così, mentre noi persone comuni siamo divise nel decretare il trionfatore, gli esperti non hanno dubbi: per chi ne capisce davvero, Google+ è il vincitore. Pagine su pagine di Internet a elencare i pregi di questo sito, la gestione perfetta dei dati personali che ha il motore di ricerca, la praticità di avere un’unica pagina con una “vera” casella di posta, un dizionario, una mappa satellitare, un social network e altro ancora. Tutto ciò vince sugli ormai scontati aggiornamenti di Facebook, che rallentano il sito, intasano la chat e costringono gli iscritti ad aggiornare periodicamente l’account in modo da avere sempre garantita una privacy che non si sa quanto poi ci sia davvero.

Google+ risolve anche uno dei problemi creati dal rivale. Si è sentito spesso parlare negli ultimi anni di licenziamenti avvenuti dopo la pubblicazione di uno “stato” di Facebook o di impiegati trovati on line durante l’orario di lavoro. Invece Google pensa anche a chi ama intrattenersi con gli amici su Internet dalle 9 alle 18 o a chi vuole pubblicare frasi imbarazzanti sul proprio profilo: esiste infatti nel nuovo social network una funzione di suddivisione delle amicizie che permette all’utente di scegliere a quali contatti mostrare certi aggiornamenti e a quali no.

Mentre il povero Zuckerberg urla al plagio, Google si vanta di aver migliorato un servizio già funzionante e continua la cavalcata verso il successo. Nonostante questo, però, la storia insegna che le vie della moda sono infinite e, soprattutto, tendono a seguire quelle a loro volta più seguite, in un circolo vizioso che premia quasi sempre il concorrente più diffuso a scapito del più tecnicamente preparato: chi rinuncerebbe agli oltre 300 amici faticosamente conquistati su Facebook per spostarsi su una nuova piattaforma e ricominciare tutto daccapo? Forse è vero che Google+ è migliore di Facebook sotto tanti aspetti, ma a noi Italiani restii al cambiamento probabilmente serve ancora un po’ di tempo per accorgercene.


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