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Faenza e i mutui in convenzione con il Comune: sono davvero convenienti?

Creato il 14 ottobre 2013 da Valgi @valgi

Premessa banale, ma doverosa: il tasso di interesse di un mutuo a tasso variabile è dato dalla somma di due fattori, cioè Euribor più Spread. Oppure Irs più Spread, nel caso si tratti di un mutuo a tasso fisso.

PIAZZA-FAENZA

Come tutti gli anni, anche per il 2013 e il 2014 i Comuni di Faenza, Brisighella, Casola Valsenio, Castel Bolognese, Riolo Terme e Solarolo hanno attivato una linea di finanziamento per la concessione di mutui convenzionati per la prima casa ed eventualmente relativa ristrutturazione, oppure ristrutturazione non collegata all’acquisto.

Come sempre avviene la Banca convenzionata è il Credito Cooperativo Ravennate e Imolese per i Comuni di Faenza e Brisighella e la Banca di Credito Cooperativo della Romagna Occidentale per Castel Bolognese, Casola Valsenio, Riolo Terme e Solarolo.

Questi gli spread applicati sui mutui ipotecari a tasso variabile:

  • 2% fino a 10 anni;
  • 2,25% fino a 15 anni;
  • 2,75% fino a 20 anni;
  • 3% fino a 25 anni;
  • 3,25% fino a 30 anni.

Condizioni imbattibili? No.

Prendo come esempio un paio di banche che conosco bene, in quanto l’azienda per cui lavoro ne commercializza i prodotti, vale a dire Che Banca e BNL.

CHE BANCA. Per i mutui finalizzati all’acquisto della casa applica uno spread del 2.85%, indipendentemente dalla durata (da 10 a 30 anni). Ciò significa che il tasso di interesse di Che Banca batte quello agevolato del Credito Cooperativo sia sui 25 anni che sui 30 anni.

BANCA NAZIONALE DEL LAVORO. Anche la BNL riesce a superare il Credito Cooperativo sul suo terreno, cioè sul mutuo in convenzione col Comune. Su una durata di 25 anni la banca del gruppo BNP Paribas può infatti offrire ai migliori clienti uno spread del 2.9% (inferiore al 3% delle BCC), a cui peraltro va sommato un Euribor leggermente più basso rispetto alla concorrenza. Dovete infatti sapere che BNL è tra le poche banche in Italia che utilizza Euribor 1 mese anziché 3 mesi, a maggiore vantaggio del cliente (oggi la differenza tra i due parametri è nell’ordine dello 0.1%).

Sulle durate di 20 anni invece è pari e patta, tra BNL e BCC, mentre sulle durate di 15 e 10 anni l’istituto di credito faentino la spunta di misura.

Il confronto a tasso fisso ve lo risparmio, perché le differenze (sfavorevoli alle banche di credito cooperativo) sono decisamente più marcate: vi dico solo che un mutuo a tasso fisso di 25 o di 30 anni, convenzionato col Comune, vi costerebbe oggi oltre il 6%.


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