Fahrenheit 451 - Francois Truffaut

   Trasposizione cinematografica del libro di Bradbury, datata 1966.Nella pellicola, abbastanza fedele al libro, Truffaut riprende la maggior parte dei temi già affrontati dal romanziere americano.   L'anomalia più appariscente è la scomparsa del proffesor Faber, per dare un rilievo maggiore al personaggio di Clarisse, vicina di casa di Montag (che in quest'opera è un'insegnante e dichiara di "avere vent'anni e poco sale in zucca"), riprendendo quasi per intero il dialogo iniziale con l'incendiario Montag presente nel romanzo.   Contrariamente al romanzo poi, gli elementi fantascientifici sono ridotti all'osso: assente del tutto la metafora del segugio meccanico, che è ostile a Montag sin dai primi passi e la breve scena degli uomini volanti, durante l'inseguimento verso la fine, è senz'altro la più divertente del film.Sembra che tutta la tecnologia di Truffaut sia mirata a far sentire la mancanza del libro nella società, a partire dai titoli iniziali, recitati e non scritti, per passare alle soap opera interattive, che danno l'impressione di un'esistenza vissuta su binari.Il regista francese sente già attuale l'epoca del film, tant'è che si concentra di più sui roghi di ogni singolo volume, con interminabili sequenze, sottolineando la sostituzione della nobile fiamma creativa dell'intelletto con un rogo libresco che ha sapore di Inquisizione.
Il concetto è rimarcato ulteriormente dalle incursioni degli incendiari nel privato del cittadino, sia con frequenti ed usuali perquisizioni fisiche (persino quella ad un neonato con una miniatura in tasca!) che con l'invasione mediatica nelle case, che ha intenti pedagogici discutibili quanto occulti.   La fuga del protagonista dopo l'omicidio del capitano col lanciafiamme e l'approdo al di fuori della società, in un paesaggio bucolico, al fianco dei così detti uomini-libro, offre a Montag l'opportunità che non poteva cogliere altrimenti: un posto nella storia, in cui partecipa imparando a memoria "I racconti del mistero e dell'immaginazione" di Edgar Allan Poe, opera il cui titolo ci rimanda alla storia appena accaduta, ma soprattutto al forte senso di dubbio venturo.
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