Leggo molto, lo ammetto, leggo quando posso, e mi piace ascoltare.
Mi piace ascoltare gli altri, le storie che hanno da raccontare e non-raccontare, quelle che non raccontano le leggi attraverso gli sguardi, come si muovono, come si comportano con gli altri, come reagiscono alle cose e … se sorridono. Sorridono spesso o no.
Prima non ascotavo molto, ora invece sí, preferisco lasciar parlare che parlare, ascoltare che dire, c’é sempre qualcosa di interessante da apprendere. Da ognuno.
Pure il piú stupido ha qualcosa da dire. Lo sapevate?
L’avete mai ascoltato bene fino in fondo?
É che ci vuole tempo, e alla gente in generale non va di perdere tempo per … ascoltare.
Eppure ho imparato che se ascolti, risparmi un sacco di tempo poi!
Tempo per capire, agire, fare, andare, vedere, elaborare, costruire, dare …
Anyway vado al cinema a vedermi Snowhite and the Huntsman – Biancaneve e il cacciatore – e ti passano il trailer di The Bourne Legacy, uh-oh hanno cambiato l’attore!
Jeremy Renner entra nei panni che erano di Matt Damon, perché di Jason Bourne mica ce ne é solo uno – cosí loro dicono.
Allora mi viene in mente di una frase che ho letto un paio di giorni prima, appunto del Jeremy in questione che mi ha fatto riflettere:
Ho paura di tante cose. Peró quando ho paura, sai che faccio? Io lo faccio! Io l’affronto e faccio quella cosa che mi spaventa. Solo cosí poi la esorcizzo.
Non per questo si é voluto fare tutte le scene pericolose del film, pure quella di immergersi nelle acque ghiacciate Norvegesi. Prima di immergersi si é chiesto: ma il cuore mi terrá? – ha 40 anni il ragazzino
Poi una volta fatto, una volta affrontata la paura, una volta finito, ha detto che era pronto per farlo un’altra volta.
Ecco un’altra paura esorcizzata.
Ora qui non parliamo di film, non parliamo di andare ad immergersi in ghiacciati mari Norvegesi, ma qui si parla della paura in generale.
Del vorrei ma non posso perché temo questo e quello, e mi ci metto pure io.
Io prima di partire mi facevo certe seghe mentali che Rocco Siffredi se le sogna guarda!
Io indecisa, vado non vado, parto, rimango, parto.
Poi peró ho saltato.
É come stare su una scogliera, lí a guardare di sotto, a chiedersi se é ok tuffarsi o no, eppure devi agire, devi fare qualcosa, o ti tuffi e vedi, oppure rimani lí arroccato ad aspettare quei “tempi migliori” che migliori non saranno mai, perché tanto troverai sempre mille scuse.
Allora fallo, fallo e vedi, fallo e prova, fallo che se cadi e ti schianti ok, fanculo mai piú, ma se invece salti e nuoti, evviva cavolo perché ho aspettato cosí tanto?
Let’s do it again!
Sí mi é piaciuto Jeremy Renner con la sua filosofia de: io la paura la esorcizzo facendo, nuotandogli incontro.
Nessuno garantisce niente a nessuno. Si deve solo andare a vedere, a provare.
Piú che del fallire, il peggio é rimanere lí con i dubbi, con i se e con i ma. Non tentare e andare a vedere.
Quando ero piccola mi portarono al parco acquatico, aveva un grosso scivolo chiuso, un lungo tubone verde che scendeva per km giú a valle.
Ne ero attratta ma ne avevo anche paura, lí dentro era tutto chiuso, semi-buio, tutta acqua e plastica chiusa, e basta.
Ero lí ferma davanti all’entrata e il bagnino mi fece cenno di scendere, di buttarmi, avevo il cuore in gola, ma lo feci.
Fanculo lo feci!
Acqua, buio, plastica, vento, discesa, sbattere di qua e di la e poi luce e mega tuffo nella piscina.
WOW!
Lo rifeci altre 3 volte!
Sir koala ringrazia e saluta.