About Raretracce
Raretracce … come cantava Rino Gaetano è un misto di incertezze, di fatti, cose e persone che ci sono state, che hanno fatto qualcosa. Persone che, nel loro piccolo, con le loro azioni, hanno cambiato il mondo.
Dopo la rabbia e lo sconcerto per i fatti di Brindisi, un mio personale sfogo contro il disinteresse, il populismo e l’antipolitica.
Io mi sono rotto le palle degli eroi da tastiera, dei beniamini di alcuni giornali online che chiamano questo fantomatico coro di persone qualunque “il popolo della rete”. Io mi sono stancato di quegli eterni scontenti che non fanno altro che lamentarsi sui social network scrivendo che “è tutto uno schifo”, che “i politici devono andare a casa”, non pensando al fatto che se sono là da trent’anni qualcuno li avrà pure votati.
Io mi sono rotto dei complottisti, degli investigatori da pc che, due ore dopo l’attentato della scuola di Brindisi erano già pronti a spiegarci come dietro a quelle bombe ci fosse la massoneria, i servizi deviati, la polizia corrotta. Se un giornale noto e diffuso poi,com’è il Fatto Quotidiano, a poche ore dalla tragedia pubblica un articolo delirante, allora la mia incazzatura sale ancora di più.
Io mi sono rotto dei contestatori del nulla. Fischiare tutti, fischiare chiunque sia “un politico” anche un sindaco neo eletto che nella sua vita non aveva mai fatto politica ma che nella situazione tragica di questi giorni se l’è cavata alla grande dimostrando fermezza e coraggio e che, appena eletto, come primo gesto aveva fatto salire sul palco il presidente antiracket di Mesagne, vittima di un attentato della SCU.
E poi, i fischi a un ministro, quello dell’istruzione, che non ha nessuna colpa o comunque nessun collegamento con l’accaduto di ieri. Profumo per più sta operando molto bene e recentemente, proprio a Brindisi, aveva premiato una scuola per il grande sviluppo tecnologico nei metodi di insegnamento.
Io sono incazzato, sono incazzato con la gente che critica ( giusto ), contesta ( giustissimo ) ma poi non fa altro. Ci si lamenta dei politici, di quelli locali e nazionali. Perfetto , allora non votare il partito X (ma vota).
E soprattutto, non cedere poi al voto d’amicizia o, ancor peggio, a quello clientelare. Perché se, come ho visto per le ultime amministrative nella mia città, passi quattro anni a dire che “Quelli fanno tutti schifo” e poi voti Tizio perché è tuo cugino, o magari perché quel consigliere ti raccomanda per un impiego, bé allora non ti lamentare, tieniti la tua malapolitica, perché è proprio di questo che tira a campare.
Ieri, da Brindisino, la mia rabbia era indescrivibile. Oggi, a freddo, nella consapevolezza di una tragedia grandissima, la mia rabbia è anche per noi. Per la c.d. società civile che sa solo contestare, che non si informa, non si aggiorna, non segue le dinamiche di un territorio e, da un giorno all’altro, si risveglia e scarica la colpa su tutto e tutti senza distinzioni. Sui “politici papponi”, sui “partiti inutili”, sui “ministri che si devono vergonare”. Sfogando la propria pigrizia sociale, ed intellettuale, su chiunque gli capiti di fronte ma non capendo che, se davvero si vuole pressare la politica, rendersi utili e cambiare questo paese, allora è da se stessi che bisogna partire.
Iniziando dalle piccole/grandi cose, pagando le tasse (allora saranno più basse), manifestando la propria indignazione nelle piazze( e non restando su Fb a dire “che vergogna”), attivandosi in prima persona nel sociale, nel volontariato, nell’ambientalismo, nella militanza politica o nell’associazionismo.
Ecco forse dopo aver fatto tutto ciò, se non ascoltati , potremmo gridare la nostra rabbia verso chiunque, altrimenti , pensiamo prima a quanto facciamo noi per cambiare questa società.P.s. Ovviamente il dolore di chi ha vissuto la tragedia e sfogato la propria rabbia verso tutto e tutti non è in discussione. Lo è quello di chi approfitta di tutto ciò per un solo giorno all’anno per poi tornare a vivere nella propria quotidianità.