Magazine Cinema
E Jesper Ganslandt, esordiente nel 2006 con questo film, fa proprio così: dà nerbo al luogo che sarebbe sfondo inserendolo nel titolo. Falkenberg è infatti la cittadina svedese che si riconosce drammatica, impassibile, indolente base nella crescita di questi ragazzi.
La curva narrativa dell’opera abbraccia a fatica una commistione di generi, pesca a mani basse nel documentaristico con filmati d’epoca e mostra un particolare riguardo verso la natura, lavora con distacco la pietra grezza della tragedia, si abbandona all’estetismo finto sciatto, radente al Dogma, con la pedissequa lungimiranza di seguire gli attori tramite la mdp che diventa protesi meccanica di chi la maneggia. Il risultato è che dell’amicizia che lega i giovani ripresi non si hanno convincenti notizie, tanto più che il loro interloquire volutamente congelato nell’istante quotidiano comporta scambi dialogici infruttuosi, sipari di ordinaria noia in un paesetto dove l’apice colloquiale riguarda due signori che discutono al bar sulla presenza o meno di un gruppo musicale.
Al contrario, la porzione intima del film rivela e fertilizza.
Rivela perché nelle parole inchiostrate su carta e lette dalla voce off di David si comprendono molte cose, tutte spiacevoli: l’assenza di femminucce nell’infanzia e conseguentemente di ragazze nell’adolescenza (il tatuaggio con il logo della Nintendo è lì a testimoniarlo), e puntuale nel toccante monologo finale con l’imperturbabile cittadina a mo’ di carrellata visiva, David sogna la possibilità di un’altra vita lontano da lì, insieme ad una donna.
Il male invisibile viaggia veloce nella calligrafia, c’è la voglia di fuggire e di capire se il desiderio è solo il proprio o rintracciabile anche nell’animo del miglior amico, per infine giungere alla drastica conclusione che per lui, per David, non ci saranno più inverni.
E quindi fertilizza perché l’anestesia filmica che un po’ ammanta l’opera lascia comunque qualche interessante zona scoperta dove fiorisce almeno un’amara consapevolezza: il suicido è l’autostrada che si allontana dalla città, la barca che abbandona il porto, l’aereo che decolla: il suicidio come fuga, disperata, dalla piccola realtà afasica, nessuno parla davvero, ci vuole un diario postumo e segreto come scomodo fardello ad indicare la cronologia di una morte.
Ganslandt va però oltre la fine di David, e a testimonianza del fatto che Falkenberg ha un ruolo principale in questa storia, viene mostrato quasi cinicamente di come la cittadina non porti nessun lutto, e che tutto continui nel solito e inutile tran tran: ubriacarsi in discoteca, stapparsi un bong, giocare a calcio in un campetto in terra battuta.
Un film piccolo in definitiva, come piccolo è il paese che racconta, ma il vero addio non è rivolto alla comunità balneare bensì ad una categoria più che mai in bilico, senza nostalgia, senza calore, senza enfasi, una categoria infinita eppure a rischio d’estinzione: l’uomo.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
“Le mie parole d’acqua” di Maria Luisa Mazzarini. Recensione di Lorenzo Spurio
Le mie parole d’acqua di Maria Luisa Mazzarini Edizioni Divinafollia, Caravaggio, 2015 Recensione di Lorenzo Spurio “Le mie parole d’acqua” (2015) Dopo Lantern... Leggere il seguito
Da Lorenzo127
CULTURA, LIBRI -
La tua estate con Adelphi
Rodolfo Sonego e Il racconto dei racconti Se c’è una Casa Editrice che fa andare sul sicuro il lettore questa è Adelphi, vera e propria garanzia di qualità,... Leggere il seguito
Da Signoradeifiltriblog
ARTE, CULTURA -
ANTONELLA CILENTO e VANNI SANTONI ospiti di “Letteratitudine in Fm” di...
ANTONELLA CILENTO e VANNI SANTONI ospiti di “Letteratitudine in Fm” di mercoledì 1 luglio 2015 - h. 9:10 circa (e in replica nei seguenti 4 appuntamenti:... Leggere il seguito
Da Letteratitudine
CULTURA, LIBRI -
A me la tua mente: il progetto mk ultra (prima parte)
Un piccolo documentario, anzi meglio una denuncia sulla manipolazione mentale made in Italy. Preparai questi video tempo addietro e poi li lasciai decantare... Leggere il seguito
Da Marta Saponaro
CULTURA, DIARIO PERSONALE, PARI OPPORTUNITÀ, PER LEI -
Nell’editoria che vorrei
È triste dover constatare che ciò che va di moda, ciò che il pubblico cerca e gli editori scelgono di portare sugli scaffali veicola comportamenti da... Leggere il seguito
Da Ceenderella
CULTURA, LIBRI -
Quattro chiacchiere e un caffè con... Francesca Angelinelli!
Buon pomeriggio, cari lettori! ^^Oggi sono qui per con un appuntamento speciale di "Quattro chiacchiere e un caffè con...", rubrica di interviste e curiosità. Leggere il seguito
Da Francikarou86
CULTURA, LIBRI