C’è un demone che vive e abita in tutte le pagine, in tutte le storie. C’è un demone che vive e abita in tutti i lettori, in tutti i libri. C’è un demone che vive e abita in tutte le trame, in tutte le frasi. C’è un demone che si perpetua senza fine alcuna attraverso i secoli. C’è un demone che ci guarda, con il sorriso tragicamente segnato sulle labbra pallide. E che ci osserva fintamente benevolo dagli anfratti più celati di ogni narrazione. Un demone che, con dolore, rassegnazione e nascosto godimento, compie il definitivo atto di possederci. E di possedere chi scrive e chi legge. E di possedere così l’umanità tutta che, da sempre, arde dal desiderio di raccontare e di raccontarsi. E nutrendosi di quel desiderio geneticamente stampato in ognuno di noi, lentamente se ne impadronisce sino a diventare, forse con sua stessa tragica ritrosia, la storia, la narrazione stessa. C’è un demone che, con sapiente e ributtante accoglienza, si accoccola sulle nostre spalle di lettori, di scrittori, di cantastorie e come le Tre Madri di De Quincey si abbevera della nostra inutile speranza, assaporando e nutrendo se stesso della nostra vana rincorsa verso la parola.C’è un demone che trasforma ogni libro in se stesso e, attraverso la lettura, penetra la sottile membrana che separa ogni lettore dalla sua storia, perché, per il lettore, ogni libro racconta la storia di quel lettore che sta leggendo, inconsapevolmente, di se stesso.C’è un demone che ha assunto con sapiente pazienza le forme di uno scrittore. C’è un demone che ha scritto un libro attraverso le mani e gli occhi di quello scrittore. C’è un demone che è arrivato sino a me, che quel libro ho letto e che di quello scrittore ho bevuto ogni parola. Adesso, dopo aver letto quel libro, so che il demone esiste. Grazie a quel libro e a quello scrittore ho imparato a riconoscere il demone. Adesso so che c’è. Ho imparato a dominarlo ma, ogni volta che i miei occhi si posano sulla riga di un libro, il demone mi guarda da lontano con consumata tristezza. Un libro.Fantasmagonia, di Michele Mari (Einaudi).
Magazine Libri
C’è un demone che vive e abita in tutte le pagine, in tutte le storie. C’è un demone che vive e abita in tutti i lettori, in tutti i libri. C’è un demone che vive e abita in tutte le trame, in tutte le frasi. C’è un demone che si perpetua senza fine alcuna attraverso i secoli. C’è un demone che ci guarda, con il sorriso tragicamente segnato sulle labbra pallide. E che ci osserva fintamente benevolo dagli anfratti più celati di ogni narrazione. Un demone che, con dolore, rassegnazione e nascosto godimento, compie il definitivo atto di possederci. E di possedere chi scrive e chi legge. E di possedere così l’umanità tutta che, da sempre, arde dal desiderio di raccontare e di raccontarsi. E nutrendosi di quel desiderio geneticamente stampato in ognuno di noi, lentamente se ne impadronisce sino a diventare, forse con sua stessa tragica ritrosia, la storia, la narrazione stessa. C’è un demone che, con sapiente e ributtante accoglienza, si accoccola sulle nostre spalle di lettori, di scrittori, di cantastorie e come le Tre Madri di De Quincey si abbevera della nostra inutile speranza, assaporando e nutrendo se stesso della nostra vana rincorsa verso la parola.C’è un demone che trasforma ogni libro in se stesso e, attraverso la lettura, penetra la sottile membrana che separa ogni lettore dalla sua storia, perché, per il lettore, ogni libro racconta la storia di quel lettore che sta leggendo, inconsapevolmente, di se stesso.C’è un demone che ha assunto con sapiente pazienza le forme di uno scrittore. C’è un demone che ha scritto un libro attraverso le mani e gli occhi di quello scrittore. C’è un demone che è arrivato sino a me, che quel libro ho letto e che di quello scrittore ho bevuto ogni parola. Adesso, dopo aver letto quel libro, so che il demone esiste. Grazie a quel libro e a quello scrittore ho imparato a riconoscere il demone. Adesso so che c’è. Ho imparato a dominarlo ma, ogni volta che i miei occhi si posano sulla riga di un libro, il demone mi guarda da lontano con consumata tristezza. Un libro.Fantasmagonia, di Michele Mari (Einaudi).
Possono interessarti anche questi articoli :
-
J’accuse, a partire da Schettino!
J'accuse, a partire da Schettino per finire con tutta quell'editoria poco seria che pullula nel sottobosco letterario. Di solito non ho bisogno di firmare gli... Leggere il seguito
Da Beltane64
EDITORIA E STAMPA, LIBRI -
[Rubrica] Food ispiration in the books#7
Buongiorno cari #FeniLettori! Il cibo nei libri.... chi non ha trovato Biscotti, Frittelle e Cupcake nei libri? Credo un pò tutti voi avete scovato o letto... Leggere il seguito
Da Lafenicebook
CULTURA, LIBRI -
Recensione: BLACKOUT - Gianluca Morozzi
La mia recensione su "Blackout" di Gianluca Morozzi.Titolo: BlackoutAutore: Gianluca MorozziEditore: TEAData di pubblicazione: Gennaio 2007Pagine: 202Prezzo:... Leggere il seguito
Da Sarabooklover
CULTURA, LIBRI -
Recensione di Le stanze dello scirocco di Cristina Cassar Scalia
Voto: Informazioni sul libroTitolo:Cristina Cassar ScaliaPubblicato da:Sperling & KupferCollana:PandoraGenere:SentimentaleFormato e... Leggere il seguito
Da Leggere A Colori
CULTURA, LIBRI -
After Math di Denise Grover Swank in italiano: Scegli tu il titolo
After Math è il primo volume della serie “Off the Subject” di Denise Grover Swank e sono molto felice di annunciare che uscirà tradotto in italiano il 1... Leggere il seguito
Da Anncleire
CULTURA, LIBRI -
Due giorni con Davide Calì, che storie!
Riemergo da un fine settimana intenso, di quelli che mettono a dura prova fisico e soprattutto passione, che ti fanno dubitare e contemporaneamente caricano... Leggere il seguito
Da Annare
CULTURA, LIBRI

![[Rubrica] Food ispiration books#7](https://m21.paperblog.com/i/288/2887365/rubrica-food-ispiration-in-the-books7-L-8vyRD0-175x130.png)




