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Fantastic. Ovvero, Milano moda uomo AI 2013-2014, giorno 2

Creato il 02 febbraio 2013 da Hermes
La mia intenzione iniziale per questo post era, stoicamente, di spulciare le sfilate del secondo e del terzo (!) giorno di Milano, per poi glissare totalmente sul quarto, che è NOIA, e passare a Parigi. Ma, arrivato a scrivere un piccolo trattatello su Prada, ho capito che sarebbe stato oltre lo stakanovismo. Sarebbe stato MASOchismo, e io non sono così folle. E sappiate che l'ho fatto anche per voi. Ma bando alle ciance, e vai con la FW.
Dunque... la prima della nostra lista è Bottega Veneta. Maier rimane fedele allo stile che è suo e del marchio: palette scura, completi dal taglio classico, leggermente attillati ma senza esagerazioni, e tanta pelle, declinata nelle belle borse o con inserti sulla maglieria. Lo stilista continua a non intendere che viola+nero è IL MALE (sì, l'ha fatto anche Hermès per la FW 2012-13, ma Hermès è Hermès e può) e quindi dissemina qua e là quest'accoppiata satanica (ma del resto che ne può sapere un tedesco?*) . Anche volendo sorvolare questo punto, la passerella rimane piuttosto priva di idee notevoli, tranne le borse e qualche bel capo in pelle, che, come si confà al brand vicentino, sono molto interessanti.
Dice Maier "È l'idea del vestirsi a modo, ma avendo poco tempo a disposizione". Ma queste sono elucubrazioni troppo raffinate e concettuali per un rozzo come me: lo show non mi piace, e basta. 
Due ulteriori note: 
1) Smettetela di sfilare in posti così neri, per piacere!
2) La cravatta annodata come la portavano i modelli, con un nodo tanto abbondante (un Windsor?), fa molto capocameriere sessantenne. Di quelli pingui e un po' piacenti. Brutto, bocciata.
Fantastic. Ovvero, Milano moda uomo AI 2013-2014, giorno 2 c'è davvero poco da ridere, qui (da Dazed&confused).
Fantastic. Ovvero, Milano moda uomo AI 2013-2014, giorno 2
Da Trussardi il bravo turco Umit Benan porta in scena pochi outfit, ventinove, su un tappeto di foglie secche. Per l'ultima uscita, ciliegina sulla torta, il modello porta in passerella un levriero italiano, elegantissimo simbolo della maison. La sfilata è pragmatica, cioè mette in scena capi facilmente portabili e molto comodi per l'inverno che verrà: in quasi ogni look sono presenti degli occhiali specchiati e/o uno scaldacollo di lana in maglia inglese, e onnipresenti sono i capospalla dal volume abbondante; c'è spazio anche per uno in pelliccia.  Belli i colori, molto invernali, come l'ocra, il rosso, il verde bottiglia, ma anche qui niente di particolare. Un voto? sei e mezzo, anche un sette meno un po' tirato, perchè non è male, in fondo. 
Fantastic. Ovvero, Milano moda uomo AI 2013-2014, giorno 2Brutta notizia: questo non è Matrix. Spiacente. Fantastic. Ovvero, Milano moda uomo AI 2013-2014, giorno 2er magnamosche...
Gradevolissimo Iceberg, dove i maglioni coniugano le geometrie della Bauhaus con i colori accesi che potrebbero essere di Magritte. Decisamente è la maglieria a farla da protagonista, non solo per i maglioni coloratissimi e affascinanti ma anche, ad esempio, per gli inserti tricottati che vediamo comparire sui cappotti. A proposito, belli pure i capospalla, tra cui anche parka e piumini in lana. Le cinture in vita, anche loro di colori decisi, movimentano le silhouettes e spezzano il nero delle giacche. C'è anche un richiamo artistico, evidente ma usato in una sola uscita, un "mobile" dello scultore americano Alexander Calder, stampato su una camicia. E inoltre sono davvero tanti i dettagli: i revers che si sembrano spuntare all'improvviso dai cappotti (foto 3 e 4), gli spruzzi di colore, i colli particolari dei maglioni... tutto da scoprire. Bella collezione, un otto meno.
Fantastic. Ovvero, Milano moda uomo AI 2013-2014, giorno 2Notare il revers rosso, poi il dettaglio blu appena visibile e, infine, il ritorno al rosso.
Fantastic. Ovvero, Milano moda uomo AI 2013-2014, giorno 2  Fantastic. Ovvero, Milano moda uomo AI 2013-2014, giorno 2 
Fantastic. Ovvero, Milano moda uomo AI 2013-2014, giorno 2 (tutte le foto da Dazed&Confused). 
Ferragamo ricrea (ancora!) un'atmosfera dark, come in una notte di pioggia Newyorkese, e di conseguenza usa una palette scura. Spiega Giornetti: "Nulla è come sembra.Spalmature e gommature danno al tessuto l'aspetto della pelle, e il nero non è nero. Quel che soprattutto ho voluto esprimere è una mascolinità forte e fiera". E ci è riuscito: la collezione è artigianale, con queste particolari lavorazioni, ma al contempo senza fronzoli, nuda e cruda. La palette è scura, ma ricca di sfumature, come un blu particolarmente buio, un verde bottiglia spento, viola e cobalto. Belle le sciarpone tricottate da chiudere con una cinghia, come dei copricollo, anche se il focus della collezione va sicuramente sui capospalla. Tanti e di tutti i tipi i modelli proposti, dai trench alle cappe, passando per i cappotti. Ma è particolarissima anche la  maglieria, ai ferri e contemporaneamente trattata in modo da risultare gommata, scintillante: una convivenza di tradizione e innovazione all'insegna delle lavorazioni più particolari. Un'ode all'artigianato, collezione portabile ma piena di pezzi unici: sintesi difficile da ottenere, e quindi nessuno toglierà a Ferragamo un bell'otto più. 
Fantastic. Ovvero, Milano moda uomo AI 2013-2014, giorno 2
Fantastic. Ovvero, Milano moda uomo AI 2013-2014, giorno 2
Fantastic. Ovvero, Milano moda uomo AI 2013-2014, giorno 2Notare il collo del maglione... Una semplice cucitura, di solito nascosta, viene portata all'esterno creando un dettaglio molto piacevole.
Fantastic. Ovvero, Milano moda uomo AI 2013-2014, giorno 2Spettacolare!
Fantastic. Ovvero, Milano moda uomo AI 2013-2014, giorno 2Ehm, no!?
Fantastic. Ovvero, Milano moda uomo AI 2013-2014, giorno 2Voglio questo maglione.
Fantastic. Ovvero, Milano moda uomo AI 2013-2014, giorno 2 (Foto da Style.com) 
Calvin Klein porta sempre in passerella spunti interessanti, un guardaroba minimalista con attenzione ai tessuti e alle lavorazioni. Stavolta Zucchelli opera con texture in rilievo, creando trame su maglione, anche qui lavorati, sulle giacche e nei dettagli degli abiti. Onnipresenti delle piccole tasche squadrate, pure loro tridimensionali, che danno un'idea di abbigliamento tecnico. Stavolta, però, non sono molto convinto: la sfilata non MI entusiasma come, ad esempio, Ferragamo, che conduce un discorso simile.Stessa conclusione ("non mi entusiasma"), ma percorso totalmente diverso per Viviewwe Westwood, con le solite provocazioni divertenti, che però si traducono in pochi spunti interessanti per l'armadio. Analogo commento per Daks (ah, 'sti inglesi...).
Fantastic. Ovvero, Milano moda uomo AI 2013-2014, giorno 2(CK, da Sonny photos)
Da Missoni, manco a dirlo, il pezzo forte della casa non viene abbandonato: le maglie fantasia, nei toni del verde, del blu e del porpora (tutte e tre sfumature molto affascinanti), sono il leitmotiv della sfilata. Inoltre, per il prossimo inverno è stata rilanciata una vecchia lavorazione a telaio della casa di Sumirago: tutto, a osservarlo, è voluminoso, tridimensionale, e dà una sensazione di grande calore :-)Altro punto saliente sono le collaborazioni: Missoni ne sviluppa sempre di nuove, e così abbiamo le ormai tradizionali Converse, ma anche slippers (in collaborazione con CB made in Italy), camicie fatte a mano e denim (di Jean Machine).La palette dei colori è ispirata dai grandi viaggi attraverso gli Stati Uniti sevaggi: dall'Alaska al Grand Canion, dalle foreste di conifere ai deserti. Nota negativa: il setting della sfilata, che fa davvero molto anni '90. Alla fine della passerella, una lunga ovazione. Margherita non esce: tutta la famiglia, e il mondo della moda, pensano a Vittorio, uno dei traini della maison, che nel 2013 compie 60 anni, ora disperso in mare in Colombia.
Fantastic. Ovvero, Milano moda uomo AI 2013-2014, giorno 2 Tenere il collo dritto: un'ardua impresa per i modelli (da Vogue.it).
Ora è il turno di Prada, ancora una volta una delle più commentate sfilate di stagione. Miuccia sembra meglio di tutti il trend di questa Milano, la semplicità normale (forse all'insegna della crisi?) e, come al solito, lo stravolge, lo esaspera. Mrs. Prada è alla ricerca dei pezzi perfetti: il perfetto golf shetland, il blouson perfetto...e perfetto (vabbè dai, non esageriamo) è il set della sfilata, curato da AMO di Rem Koolhaas, architetto olandese che collabora da anni con la casa di Galleria Vittorio Emanuele. Siamo in una casa della Milano borghese degli anni '60, con pezzi di design che, nota Angelo Flaccavento, sembrano disegnati dalla penna di Ettore Sottsass. Sono realizzati da Knoll, importante azienda americana datata 1938.Alle pareti, su grandi schermi, è proiettata la vista da questa casa ideale. Sembra di riconoscere la Torre Velasca, mentre un gatto (digitale, eh!) cammina su queste finestre immaginarie.Il rischio di portare in passerella capi che sembrino rubati dal guardaroba di un sessantenne c'è, e per questo si gioca molto a rivisitare ogni capo: la camicia Vichy, ad esempio, è resa elegante dalla costruzione, simile a quella di una camicia da smoking. Imponenti e massicce suole carroarmato sdrammatizzano scarpe splendide (sembrano delle Berluti!).
Fantastic. Ovvero, Milano moda uomo AI 2013-2014, giorno 2 (Sonnyphotos) 
Le proporzioni, in questa "still life di una borghesia immaginaria" (copyright Miuccia Prada) sono invertite, anzi, sovvertite: cappotti abbondanti, squadrati, giacche e pantaloni striminziti...I colori ci sono tutti: si va dalle più ricche sfumature di blu e rossi per i maglioni o delle giacche di pelle, a toni più sobri come il pistacchio, fino anche al cammello o al nero. Senza scordare la gamma dei classici tessuti maschili, come il Principe di Galles.Lo styling sembra suggerire casualità, quindi, ancora una volta, normalità: colori accostati a caso, camicie messe in disordine... Una di quelle sfilate che ti colpiscono, dove trovi così tanta roba da dire perchè hai intuìto il processo mentale, cervellotico, concettuale che c'è dietro. E la prima ad esserne innamorata è proprio la stilista, che dice: "La semplicità è così difficile. E' molto più difficile fare perfetto qualcosa che è classico, normale". E ancora: "Il tema che mi sta a cuore  è la ricerca della perfetta camicia, del perfetto blouson, del perfetto pantalone, del perfetto classico di oggi. La normalità è un tema controverso, ma significa qualità. Questa e' una sfilata di sofisticazione estrema e puo' sembrare poco eccitante. Ma per gli amanti della moda lo è"
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Fantastic. Ovvero, Milano moda uomo AI 2013-2014, giorno 2 (sartorialist)  Oggi, però, guardando il mio professore di matematica, rimaneva il dubbio su cosa arriverà della collezione ai negozi: solo semplici maglioncini e brutte camicie a quadri simil-tovaglia? Forse. Ma la sfilata rimaneva particolare: 9--.
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Fantastic. Ovvero, Milano moda uomo AI 2013-2014, giorno 2 (altri dettagli - Style.com)
La giornata ora è quasi finita: siamo arrivati a Moncler, che manda sempre in scena splendidi spettacoli. Stavolta l'ispirazione è la Scozia (come lo era stata per Chanel Paris-Edinburgh). Un sacco di tartan, cappe (sembrano andare molto di moda), lavorazioni fading e, udite udite, dei kilt, con tanto di sporran: originalissimi. Gli stessi kilt sono ripresi con delle lavorazioni plissè qua e là. I colori, manco a dirlo, sono blu, bianco e rosso, la sacra triade, con tocchi di nero finale. La stessa triade traccia delle brevi strisce sulle facce dei modelli, come dei guerrieri di Braveheart.
E' una bella sfilata: l'ambientazione è suggestiva e Moncler deve vendere i piumini. Chi si aspetta il lavoro di ricerca di Lanvin o lo sperimentalismo di Prada ha sbagliato marchio. Un 7 e mezzo.
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Fantastic. Ovvero, Milano moda uomo AI 2013-2014, giorno 2 Foto rubate al Fiora 
Peccato che abbia un pregiudizio verso quel gran coatto di Bikkembergs e, soprattutto, un sonno da far bestemmiare il papa: ho visto qualche maglione degno di nota nella sua sfilata, ma non ho tutta la buona volontà e la forza che servono per recensirlo. Richmond manco lo guardo, e così arriviamo (sia lodato Gesù Cristo!) all'ultima sfilata del giorno: Emporio Armani.
Io non so cosa passi per la mente di quell'uomo, fatto sta che è matto. Pazzo. Folle, squilibrato, delirante.
95 look. Dico, 95! Io ne avevo contati 88, ma mi sembravano tantini. Ho ricontrollato su style.com, sperando in un risultato più normale, ma ecco che, per magia, ne sono comparsi altri 7. 
Naturalmente, in queste 95 uscite, Armani è stato capace di usare più o meno tutte le sfumature di colore che siano passate in mente al buon Dio al momento della creazione. Che poi, sai com'è, non credo che sia difficile sbattere un colore diverso su ognuno dei 95 maglioni, 95 pantaloni etc etc. C'è di tutto (relativamente all'Armani-palette, eh!): rosso, blu, azzurro, nero, giallo, un'altra sfumatura di blu, un'altra ancora, altre 50...
Non so che percorso formativo abbia fatto "King George" (ma li mortacci sua!), ma evidentemente non conosce un certo Orazio, che circa 2000 anni fa parlava di un certo "labor limae", che certo Armani dovrebbe un po' studiare. Ma vabbè. Avrete capito che non mi va per niente di recensire quest'aborto con tanto di maglioni di pelliccia di coniglio.Non era mezzo animalista, lui? 
Comunque la cosa che colpisce della collezione è l'uso particolare del neoprene, che crea effetti piacevoli. Per il resto è solo troppo e troppo ripetitiva. Il fatto che, di 95 uscite, sia riuscito a mettere le foto di 4 la dice lunga.
Fantastic. Ovvero, Milano moda uomo AI 2013-2014, giorno 2 
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Fantastic. Ovvero, Milano moda uomo AI 2013-2014, giorno 2 (Style.com e Vogue.it)  
Secondo giorno fatto.
Anche da questa settimana della moda potrei uscire vivo. Forse.
*= Naturalmente ero ironico, Jil.

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