Per coloro i quali avessero qualche problema di approccio con l’altro sesso, dovuto a timidezza, imbarazzo o semplicemente alla necessità di imparare ad esprimere i propri sentimenti, prego contattare Cyrano Agency. L’agenzia si occupa di studiare il vostro caso di amore non ricambiato per trasformarlo in realtà, preparandovi a dovere ad affrontare il primo appuntamento e il primo bacio, e scatenando nella vostra lei l’interesse nascosto.
Questa l’idea frizzante che il regista e sceneggiatore Kim Hyun-seok ha realizzato in questo film colorato e ritmato, dopo aver calcato set “sportivi” (come YMCA Baseball Team, gran premio al Fukuoka Asian Film Festival) e aver affiancato il rinomato Kim Ki-duk su L’isola.
Cyrano Agency è composta da un team di professionisti del teatro un po’ alla deriva che, squattrinato e nel tentativo di ridare al palcoscenico del proprio teatrino una nuova esistenza, si inventa questa attività. Attingendo a strategie, intuizioni e studi approfonditi quanto una squadra di professionisti di genere poliziesco (incetta a mani basse di citazioni da Mission Impossible con spiccata ironia), il quartetto condisce la preparazione alla conquista con sceneggiature appositamente redatte, prove strutturate di recitazione e atteggiamento, revisione del look e stretta sorveglianza tramite microspie e telecamere nascoste. Niente è lasciato al caso.
Tutto fila liscio fino a quando a chiedere l’aiuto dell’agenzia è un rampollo benestante invaghito di un ex fiamma di Byung-hoon, il responsabile di Cyrano. Quanto sia difficile confrontarsi col passato lo dimostra il tormento che Byung-hoon deve affrontare e che lo porterà addirittura a rovinare la routine vincente del lavoro di squadra. Malgrado tutto, alla fine, i metodi fantasiosi dell’agenzia riveleranno la loro funzionalità per combattere le tendenze da imbranato e fornire una possibilità anche ai meno spavaldi.
Cyrano Agency non è soltanto una commedia romantica, che utilizza un po’ di miele qua e là per aumentare le aspettative del pubblico (soprattutto femminile, si sa) sull’attività del quartetto di agenti dell’innamoramento; nel film infatti abbiamo appunti di genere poliziesco, zuccherate di action movie, accanto a tematiche profonde che interessano il rapporto di coppia, con dialoghi talvolta spinti verso profonde riflessioni: “We don’t love because the trust, but we trust because the love” sentenzia con lungimiranza l’amore passato e tradito.
Ultimo appunto va alla colonna sonora, che gradevolmente accompagna le immagini, con una nota particolare a questo brano del mezzo soprano Agnes Baltsa, “There will be better day, even for us”, che ricorre e trasporta commuovendo nella delicatezza del timbro vocale. A testimoniare il consapevole uso di tutte le potenzialità della settima arte adoperate da Kim Hyun-seok.
Rita Andreetti
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