8 maggio 2014 • Serie TV, Serie USA, Vetrina Cinema •
Il giudizio di Marco GoiSummary:
Fargo l’avete visto tutti, giusto? Si tratta del film con cui i fratelli Coen hanno compiuto il definitivo salto nella serie A dei registi che contano. Un thriller noir dotato di un umorismo grottesco che ha fatto storia, oltre ad aver fatto vincere ai due l’Oscar per la miglior sceneggiatura originale nel 1996. Adesso, a una ventina d’anni di distanza, il cult movie è approdato anche sul piccolo schermo, sul network americano FX, lo stesso di American Horror Story e The Americans.
La trasposizione televisiva di una pellicola, soprattutto di una tanto amata e celebrata come Fargo, è sempre un azzardo. In questa stagione americana stiamo assistendo a un vero e proprio fiorire di serie di questo tipo.
A livello di comedy, nelle ultime settimane sono state lanciate delle poco inventive e anche non troppo divertenti versioni sitcom di About a Boy – Un ragazzo e Bad Teacher – Una cattiva maestra. Niente di inguardabile, per carità, ma allo stesso tempo niente di davvero necessario. Più intriganti sono invece Bates Motel, che reinventa il protagonista di Psycho, Norman Bates, in chiave odierna e teen, e From Dusk Till Dawn: The Series, che sviluppa il film pulp Dal tramonto all’alba con la supervisione del regista Robert Rodriguez.
Adesso è il turno di Fargo, che si candida già dai primi episodi a diventare uno dei migliori adattamenti tv di un film di sempre, insieme al riuscito Parenthood basato su Parenti, amici e tanti guai di Ron Howard.Fin da subito emergono in questa serie due tendenze opposte che però riescono a sorpresa a conciliarsi in maniera efficace. Da una parte c’è un grande rispetto da parte dell’autore Noah Hawley nei confronti dello stile coeniano, di quel loro particolare sense of humour, di quel loro sguardo ironico nei confronti dell’America di provincia, così come le atmosfere innevate del film sono ricreate in maniera impeccabile. Dall’altra parte c’è però anche la voglia di creare qualcosa di differente, un prodotto dotato di una sua personalità, indipendente dalla pellicola da cui prende ispirazione.
La trama ricorda vagamente quella del film, con il protagonista Lester Nygaard (Martin “Lo Hobbit” Freeman), un apparentemente tranquillo uomo medio dalla vita banale, che si ritrova coinvolto in una vicenda criminale più grande di lui. La storia prende però pieghe differenti e vi è un bell’approfondimento dei personaggi principali della vicenda. Oltre al protagonista, facciamo conoscenza con il tanto perfido quanto eccentrico killer a pagamento Billy Bob Thornton e con la determinata agente di polizia interpretata dalla rivelazione Allison Tolman, che investiga nei misteriosi casi di omicidio che all’improvviso capitano in una fino a quel momento quieta cittadina del Minnesota.
In attesa di valutare la stagione nel suo complesso, per ora Fargo la serie riesce a mantenere intatto sia lo humour nero che la sottile tensione thriller di Fargo il film, e in più lo fa senza scimmiottare i Coen ma proponendo un suo personale stile. Di quanti altri adattamenti possiamo dire la stessa cosa?
di Marco Goi per Oggialcinema.net
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