una rubrica a cura di Ivana Vaccaroni. Quotidianamente ci troviamo di fronte a parole di cui nel tempo e a causa della sempre più marcata disaffezione nei confronti della lingua latina abbiamo perduto la certezza della loro origine.
L’italiano e, in particolare, tutte le lingue romanze hanno attinto dalla lingua degli avi parole entrate nell’uso comune; negli ultimi anni, però, spesso si tende a equivocare o a non riconoscerne la matrice classica.
E l’inglese gioca un ruolo di prim’ordine in tale recupero: è infatti la più vicina al latino fra tutte le lingue di origine non-latina. Questo è dovuto senza dubbio a due fattori principali: la lingua dell’antica Roma si studia molto meno e in misura meno approfondita in parecchi corsi di scuola superiore e, d’altro canto, l’inglese ha assunto le caratteristiche di lingua universale e, purtroppo, dotata di competenze che non possiede.
Qualche esempio? Ci sono termini da poter usare indifferentemente per quanto riguarda la pronuncia e la formazione del plurale che sono di chiara origine latina ma che adoperiamo quotidianamente con mediazione appunto dall’inglese come forum, iter o referendum o il diffusissimo sponsor.
L’espressione che, però, ha un’origine più complessa è Mass Media che non viene più svolta come Mezzi di comunicazione di massa ma pronunciata spesso come Mass Midia.
Il Gradit ( Grande dizionario italiano dell’Uso)di Tullio de Mauro e il Sabatini Coletti 2004 lo definiscono un’espressione derivante in italiano dall’inglese, pur di chiara origine latina: media come plurale di medium(latino) e mass (inglese).
Il DELI ( Dizionario etimologico della lingua italiana ) di Cortellazzo-Zolli va addirittura oltre affermando che il latinismo media si riscontra nella lingua inglese fin dal 1605, mentre l’espressione mass, di chiara origine latina, è presente dal 1703.
Sia pertanto che i termini in uso siano di derivazione diretta sia indiretta i dubbi rimangono sulla pronuncia e sulla formazione di un eventuale forma plurale. Il dibattito è aperto e, come sempre, consigliato!
Featured image, esempio di salterio diurno miniato del sec. XVII già presente nella Biblioteca Scarabelli di Caltanissetta, rubato nel 201o, fonte Wikipedia.
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