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Fascisti su Marte

Da Gloutchov
Fascisti su MartePremessa: Non guardate Fascisti su Marte. Non inserite il DVD neppure nel vostro lettore. Altrimenti, dopo pochi istanti, la canzoncina che funge da colonna sonora (tormentone) durante tutto il film vi entrerà in testa e non ve ne libererete mai più! Son tre giorni che canticchio quella dannata canzoncina e non c'è modo di rimuoverla, mannaggia!
Ma torniamo, e più seriamente, al film. E' nato in seguito a un breve sceneggiato che i Guzzanti per il programma televisivo "Il Caso Scafroglia". In quel programma esso si presentava come una serie di sketch in stile cinegiornale... e il film ne riprende completamente le fattezze, per diventare un mediometraggio davvero irriverente.E' il 10 maggio 1939, ore 15. Un missile italiano raggiunge Marte e il suo equipaggio pianta la bandiera nera sul suolo del pianeta. Marte è Fascista, inneggia il cinegiornale. La missione è compiuta ed è un grande giorno per il regime. Il valoroso equipaggio ha messo piede sul suolo marziano e ha fatto suo il pianeta. Solo che è impreparato alla missione. Solo il valore militare, il coraggio, e parecchia follia gli permettono di sopravvivere e tentare la colonizzazione. I problemi da risolvere sono molti. Il razzo è danneggiato. Non c'è acqua, non c'è aria, il terreno è sabbioso. I marziani, i terribili Mimimmi, sono ostici da affrontare... ma non mancano sorprese, come clandestini indesiderati, e alieni che giungeranno su Marte per fare il pieno di carburante. La pellicola racconta l'epopea marziana dal 1939 al 2006, quando la sonda americana Pathfinder... no, non ve lo dico.
Ilarità, satira, e un briciolo di drammaticità sono inevitabili. Notevoli i riferimenti a discorsi famosi del Duce, e le citazioni di pellicole comeSchindler's List, 2001: Odissea nello spazio e Il grande dittatore. Numerosissimi i riferimenti alla politica italiana, soprattutto al secondo governo Berlusconi.E' divertente e irriverente, però è allo stesso tempo un po' pesantuccio da seguire. Il lungometraggio soffre di pesantezza a causa di ciò che è comunque il suo valore aggiunto, ovvero la struttura in stile cinegiornale. Un cinegiornale di 100 minuti è eccessivo e... alla fine ci si distrae, o si perde lentamente interesse. Molto meglio erano i piccoli sketch che erano proposti all'interno di un contenitore televisivo più ampio e di più ampio respiro.Comunque interessante, specie se non lo si è mai visto.

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