Tema dell'incontro: "DESTRA-MAFIA-REGGIO: la verità su un’infame menzogna”.
Nulla di nuovo sulla retorica retriva del reducismo post fascista, fino a quando il lettore non incappa in due dichiarazione dell'ospite d'onore:
- "La storia dei cinque anarchici che sono morti? Gli stessi anarchici che si incontrarono a Vibo Valentia con i nostri di Avanguardia la sera prima di partire per Roma dove dovevano andare a fare una manifestazione e non per portare importanti documenti. "
- "La strage di Gioia Tauro? Ci sono le perizie, ci sono le ordinanze, ci sono le sentenze, ci sta tutto che dice che è stato un incidente materiale."
Riporto il virgolettato perchè i fascisti, essendo i cani da guardia del capitale hanno pagato sempre buoni avvocati e di fronte alla giustizia terrena l'hanno fatta franca.
Andiamo con il primo punto:
Arresto durante la Rivolta di Reggio
- La sera prima della loro morte i cinque anarchici si recarono si a Vibo, ma non per incontrare gli avanguardisti, bensì i militanti calabresi della sinistra extraparlamentare ala circolo Salvemini, dove erano già attivi Franco Tassone e Mimì Luciano, che ho intervistato come testimoni della serata in occasione del mio libro. I fascisti al Salvemini li hanno visti solo in occasioni di assalti, scontri e devastazioni, non per riunioni o assemblee di sorta.Il tentativo subdolo di Tilgher è il solito: gli anarchici con il popolo, non con i popolo, ecco i nazimaoisti!! Il sillogismo poco aristotelico di Tilgher non tiene; è vero che gli anarchici reggini furono sulle barricate nei primi giorni della rivolta, ma se ne distaccarono allorquando i fascisti la indirizzarono strumentalmente solo sul capoluogo!
Tilgher evoca anche i morti per la causa del capoluogo, citando Labate, Campanella e Jaconis, per le storie di queste vittime rimando al mio testo sulla Rivolta edito da Donzelli, nel quale con i documenti e le testimonianze si ricostruiscono le vite di questi innocenti uccisi, nessuno dei quali però mentre combatteva sulla strada, anzi caduti in circostanze casuali che esulavano dagli scontri.
Secondo punto:
- Il più clamoroso! Possibile che nessuno abbia suggerito a Tilgher e ai suoi camerati che su Gioia Tauro esiste una sentenza definitiva per "omicidio plurimo"!??!!
La sentenza emessa dal tribunale di Reggio Calabria il 23 gennaio del 2006 e quindi consultabile, recita: "Riqualificato il fatto come omicidio plurimo, così come subordinatamente richiesto dal P.G., dichiarare non luogo a procedere in ordine al reato stesso per intervenuta prescrizione."
La corte ha derubricato il reato, visto che l'unico imputato vivente era il pentito Lauro, ed eliminando il capo di imputazione di strage ha dichiarato il non luogo a procedere per la prescrizione, ma confermando che trattasi di omicidio plurimo!! I sei morti rimangono!
Se non volete cambiare la vostra essenza razzista, xenofoba che ha giustificato e negato stragi, deportazioni e camere a gas, almeno leggete, studiate!!