Come aggirare il nuovo decreto che fissa il limite a 200 kw a terra: in Puglia da tempo numerosi casi
In Puglia, già da mesi, la risposta c’è e non sono mancate le denunce fatte dal Presidente della Provincia, Massimo Ferrarese, che ha dichiarato guerra al fotovoltaico selvaggio. “Mi gioco tutto, a cominciare dal ruolo di presidente, ma questo scempio lo devo bloccare”. E’ la dichiarazione di guerra fatta da Massimo Ferrarese, deciso ad andare fino in fondo. “Qualcuno pensa che io voglia favorire l’Enel? Sbaglia di grosso, intendo solo fermare questa distruzione, ottenere una moratoria e poi decidiamo insieme le cose da fare per salvare il nostro territorio”.
La società X chiede e ottiene di poter installare un impianto fotovoltaico da un megawatt. Nessun problema, non è neanche prevista la valutazione di impatto ambientale. Poi, lo stesso imprenditore, sotto il nome di un’altra società, fa lo stesso giochetto, una volta, due, anche dieci. Risultato: un maxi impianto, non soggetto a valutazione di impatto, che può ricevere tutti i sussidi che vuole. In Puglia infatti la maggior parte delle domande sono state fatte per impianti di piccola taglia e tutti cercano di prendersi un posto al sole.
Anche Aeroporti Puglia ha presentato un bando per rivestire di pannelli 30 ettari di aree non utilizzate dell’aeroporto di Foggia per un totale di 9 megawatt. La società che costruirà l’impianto si dovrà impegnare a versare nelle casse della società di gestione degli scali pugliesi il 15% sull’utile che si aggira intorno ai 7,2 miliardi di euro. Così la società di gestione degli scali pugliesi si assicurerà un gettito di 27 milioni di euro in 25 anni, oltre un milione l’anno: un po’ di più di quanto costa l’intera gestione dello scalo foggiano.
Oggi sui campi della Puglia, è guerra aperta tra silicio e vigneti. Oltre 6 mila sono le domande presentate dagli agricoltori pronti ad affittare i propri campi per un totale di 18-20 mila megawatt di produzione energetica potenziale. Peccato però che il piano energetico regionale preveda un tetto fino a 150 megawatt che, secondo i coordinatori del Pear regionale, potrebbe non essere tassativo, arrivando fino a 200 megawatt. Basti pensare che un ettaro di grano duro (16 euro al quintale) rende 480 euro. L’affitto dello stesso ettaro ad una società che realizza impianti fotovoltaici assicurerebbe dai 5 mila ai 7 mila euro annui.
L’ascesa dei campi di fotovoltaico non risparmiano neanche il Negramaro, il vino dell’eccellenza del Salento, celebrato nelle fiere, premiato dai sommelier e sempre più richiesto dai consumatori. Le campagne di Cellino San Marco, Sandonaci, San Pancrazio, San Pietro Vernotico, Torchiarolo, Mesagne e Brindisi, sono invase e devastate in nome della terra promessa delle energie pulite.